San Bartolomeo

dipinto, ca 1303 - ca 1310

Dipinto cuspidato con cornice modanata, raffigurante San Bartolomeo a più che mezzo busto, giovane con capelli e barba biondi; benedicente con la mano destra e con la sinistra tiene un cartiglio arrotolato; vestito da una tunica rosa e un mantello damascato bianco e rosso

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Pacino Di Buonaguida (notizie 1303-1339)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavoletta, insieme a altre tre della stessa collezione, - parti laterali di un polittico smembrato di cui è sconosciuta la tavola centrale - fu pubblicata da Longhi nel 1963 come opera di Pacino di Buonaguida, risalente ai primi anni del '300. Erano allora conservate in una collezione genovese. Interessanti iconograficamente per la presenza rara in ambito toscano di Tommaso Becket, si è avanzata l'ipotesi di una loro primaria destinazione per un altare del tramezzo di Santa Maria Novella già ai primi del XIV secolo dedicato a questo santo ( a questa ipotesi fanno da supporto i rapporti stilistici esistenti fra i Santi di Pacino e gli affreschi con gli Apostoli eseguiti dal maestro della Santa Cecilia nella navata di S. Maria Novella. Importanti nel corpus di Pacino i quattro Santi sono facilmente inseribili nella sua produzione del primo decennio a cui risalgono l'Albero della Vita nella Galleria dell'Accademia e le croci dipinte di Ponce (Porto Rico) e di Santa Felicita a Firenze. Dello stesso periodo il dossale ex-Murnagham (Walters Art Gallery, baltimora) e il polittico - firmato e datato- dell'Accademia di Firenze entrambi riferimenti precisi nella conduzione delle figure dei Santi laterali. Quanto al pittore Pacino di Bonaguida, di cui possediamo scarsi riferimenti biografici, sono detreminanti gli apporti critici di Offner nel Corpus e l'aggiornamento recente di Boskovits in cui viene tracciato in maniera articolata il percorso di questo che fu una delle personalità più attive del primo trecento fiorentino. Solo superficialmente attratto dai linearismi e delicatezze goticheggianti il pittore lavorava già intorno al primo decennio del secolo - la data incompleta del polittico dell'Accademia è MCCCX...- ma di lui non abbiamo documenti certi fino al 1330 quando si iscrive all'Arte dei medici e Speziali. Grande narratore figurativo - una parte determinante della sua attività è rappresentata dalle opere miniate - resta sempre legato all'essenzialità delle forme tardo duecentesche (si veda anche la relazione storico-artistica di Serena Padovani, cfr. Decreto allegato)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225860
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2022
  • ISCRIZIONI ai lati della figura - S(AN) BARTO/LO MM(eus) - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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