Sant'Antonino Pierozzi

busto,

Il busto in terracotta policroma rappresenta al Santo col saio domenicano ed il palio simbolo del vescovo; ed è appoggiato su una base ovale in legno, gradinata, con al centro della parte anteriore un medaglione contenente la reliquia. La base ha le cornici aggettanti dorate e la fascia centrale dipinta di rosso

  • OGGETTO busto
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ pittura
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Antonino Pierozzi priore del convento domenicano di San Marco fondò nel 1442 la Confraternita dei Buonomini di San Martino, con il compito precipuo di soccorrere i "poveri vergognosi" cioè coloro che, nati di buona famiglia, si erano trovati in indigenza e per un residuo orgoglio esitavano a chiedere soccorsi; per il suo importante ruolo, la figura del Santo è sempre stata venerata nell'oratorio. Diversi sono i busti simili a questo collocati nelle chiese fiorentine: in San Domenico a Fiesole, in San Marco, nella camera cardinalizia dell'Arcivescovo di Firenze, nella chiesa di S.Maria a Carraia (Cadenzano), nell'oratorio di S. Antonio Abate a Firenze. I tratti del volto, sempre assai simili, sono desunti da due prototipi: il busto conservato in Santa Maria Novella probabilmente derivato da un calco perduto fatto dopo la morte del Santo e la maschera funebre conservata nel Museo di San Marco e formata otto giorni dopo il decesso. Attribuito tradizionalmente al Verrocchio, il busto è caratterizzato dalla buona qualità del modellato, finemente descrittivo e teso ad una resa naturalistica che richiama lo stile di plasticatori attivi negli anni Novanta del XV secolo come il Torregiano, Baccio da Montelupo, il Rustici. Come molte altre sculture simili coeve, si può collocare nell'ambito di quella rinascita della terracotta cui si assiste a cavallo fra il XV e XVI secolo, motivate anche dall'ondata di nuovo fervore religioso di intonazione popolare che fece seguito alla predicazione del Savonarola, che da zelante domenicano si manifestava seguace e devoto del suo predecessore priore di San Marco, di cui si proponeva nelle prediche il rigore, la serietà e l'impeto di fede. Il Savonarola sosteneva l'importanza delle arti figurative in virtù della loro forza didattica e proponeva un'arte semplice, quotidiana, comprensibile ad ogni fedele e coinvolgente tutti i caratteri che contraddistinguano questa nostra scultura, da sempre l'oggetto di profonda devozione popolare, come attestano la ridipintura cui è stata più volte sottoposta e l'importanza della reliquia che fino al 1810 custodiva, cioè la lettera autografa del Santo del 1455, ora incorniciata nella stanza del preposto (vedi scheda relativa alla foto A.F.S., Firenze n. 398157)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900196522
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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