RESURREZIONE DI LAZZARO

dipinto, 1600 - 1610

Dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Sorri Pietro (1556/ 1622)
  • LOCALIZZAZIONE Fivizzano (MS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera e' attribuita a Pietro Sorri, pittore senese nato a S. Giosue' di Castelnuovo Berardenga da Giulio di Lorenzo Sorri nel 1555 e morto a Siena nel 1621. La su prima opera nota, datata e firmata, risale al 1587 e fu dipinta a Venezia: e' la tela raffigurante il "Miracolo dell'indemoniata". Laura Martini, nella sua biografia sul pittore (1980, pp. 94-98), afferma che l'influenza degli artisti veneti dell'epoca rimase sempre evidente in tutte le tele del Sorri. Nel 1593 e' a Lucca e vi soggiorna sino al 1595. In questo periodo dipinge, in S. Frediano, il "Martirio di Santa Fausta", la "Circoncisione"(Pinacoteca di Lucca) e l'affresco della "Trinita'" nell'omonima chiesa. Sorri raggiunge poi Genova, su probabile invito della famiglia Spinola, dove lavora per essa, per i Doria, i De Negro e i Cattaneo. Nel 1599 passa in Lombardia ed affresca il tiburio e la sacrestia nuova della Certosa di Pavia. Dal 1603 al 1605 e' a Pistoia; in questo periodo gli sono attribuite: nel Duomo di Livorno, la "Madonna in gloria" e l'"Assunta"; a Pistoia, nella Chiesa della Madonna dell'Umilta', la "Nascita di Gesu'". Nel duomo di Pistoia lavora a fianco del Passignano, del quale, nel 1603, sposa la figlia. Dal 1605 al 1610 soggiorna a Firenze; in questo periodo mancano a Sorri commissioni rilevanti, ad eccezione di una piccola tela per la Santissima Annunziata, per la partecipazione agli apparati per le nozze di Cosimo II con Maria Maddalena d'Austria (1608) e per le esequie del Re di Francia (1610). Nelle opere eseguite fra il 1608-1610 riemerge, come ricorda la Martini (1980, p. 98), un "...sensibile recupero degli elementi veneti, in precedenza assopiti sotto i modi piu' compassati di ispirazione fiorentina...". Tra il 1611e il 1612 e' a Roma, dove vive nella cerchia degli artisti toscani (Cigoli, Ciampelli, Passignano), senza alcuna posizione di rilievo. Nel 1613 rientra in Toscana e precisamente a Siena: la Martini (1980, p. 98) evidenzia come, in questo periodo, a differenza degli affreschi, i dipinti su tela del secondo decennio del secolo esprimano un notevole processo involutivo; il pittore, secondo il pensiero della Martini, accentua l'adesione agli ideali pietistici della Controriforma e ripete stancamente gli schemi compositivi tradizionali con risultati freddi e accademici. Essa ricorda come la tela raffigurante "San Lazzaro" sia stata dimenticata dalla storiografia antica: viene ricordata solo dal biografo anonimo che la elenca tra le opere dipinte nel 1606-1607 a Firenze (Ms.P.III.51.XVII sec. c. 384 v). Il pittore, nell'impostazione monumentale e un po' austera del miracolo, guarda alle nuove soluzioni classicheggianti del Cigoli e del Passignano, realizzate a Roma e di la' inviate a Firenze. Di gusto venezianeggiante e' la realizzazione del vasto ambiente architettonico sul fondo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900141751
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1999
    2006
  • ISCRIZIONI In basso a destra - ...T. ...SEN/ A.D.MDCVII.. -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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