ritratto di Bartolomea Minerbetti

rilievo 1523 - ca 1525

Figura a mezzo busto in scagliola dipinta a finta terracotta

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA scagliola/ modellatura/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LOCALIZZAZIONE Vicchio (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Opera di notevole interesse artistico e documentario, la cui fisionomia realistica è dovuta probabilmente alla derivazione da maschera mortuaria. Bartolomea Minerbetti, la cui famiglia risulta presente in San Giovanni fin dal 1490 e poi investita de iure del patronato nel 1513 e nel 1523, rispettivamente da Leone X e da Adriano VI, curò il restauro della chiesa nel 1523, proprio nell'anno quindi della seconda conferma pontificia di patronato (Procacci 1933, p. 444, n. 3). Segue la lettura di Procacci (Firenze Sacra) dell'iscrizione: BARTHOLOMAE MINERVETTAE DE MOEDICIS SOLERTIAE CUIUS FILIOS ET FAMILIA OMNEM LAURENTIUS ILLE MOEDICES PRAEMORTUA UXORE CREDIDIT ET SIC CONTIGIT LEONEM ET CLEMENTEM PONTEFICES MAXIMOS FELICITER EDUCARE FRANCISCUS ARCHEPISCOPUS TURRITANUS ET ARETINUS EPISCOPUS MATRI SUAE. Al tempo del Manni (Sigilli 1744) l'epigrafe era già molto consunta e si leggeva così male che egli non la trascrisse; le condizioni sono ora peggiorate; l'interpretazione sopra riportata mi è stata comunicata dal Molto Reverendo Canonico Mons. Arturo Bonardi, pievano di San Giovanni Maggiore che qui ringrazio. Bartolomea Medici, figlia di Bernardetto di Antonio Giuliano di Giovenco de' Medici, apparteneva ad un ramo secondario di questa famiglia ed era solo cugina in quarto grado di Piero il Gottoso, padre di Lorenzo il Magnifico (Litta, tavv. III, XVII). La parentela di lei col Magnifico era quindi lontana. Procacci conferma che, oltre i volumi citati, in nessun testo (Roscoe, Vita e pontificato di Leone X, Milano 1816; Picotti, La prima educazione e l'indole del futuro Leone X, Potenza 1919; Pieraccini, La stirpe dei Medici a Cafaggiolo, Firenze 1924) è stata ritrovata menzione di quanto è detto nell'epigrafe surricordata, la quale è stata scritta dal figlio stesso della Minerbetti e pertanto almeno in parte dovrebbe corrispondere a verità. In quanto alla datazione dell'epigrafe bisogna scendere dopo il 1525 poiché solo in quell'anno Francesco fu fatto vescovo di Arezzo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900013197
  • NUMERO D'INVENTARIO 174
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    1989
    2015
  • ISCRIZIONI lapide - BACCIAE MINERVETTAE DE MOEDICIS SOLERTIAE CUIUS FILIOS ET FAMILIAS ONNES LAURILLE MOED PREMORTUA UXORE CREDIDIT E (S) SIC CONT 16 LEONEN ET CREMNTEM PONT MEX FELICITER EDUCARETR ARCHIUPUS TURRITANUS E ARETINUS EPUS MATRIS - capitale - a solchi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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