Ercole e Anteo. Ercole e Anteo

disegno, post 1550 - ante 1599

Un uomo nudo in piedi con in capo una corona (Ercole), tiene con la mano destra una clava e con la sinistra solleva un uomo di schiena con il busto ripiegato in avanti. L'uomo con il piede sinistro schiaccia una delle facce di un mostro, la cui coda è attorcigliata alla clava. Dietro la coda si scorge il muso di un toro

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ tratto a penna/ matita
  • MISURE Altezza: 262 mm
    Larghezza: 181 mm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
  • INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentazione archivio ufficio catalogo (scheda non firmata ne datata). "Il foglio, che si distingue per il segno netto, preciso, calligrafico, potrebbe considerarsi preparatorio per una incisione o copia da essa. Il riferimento alla scuola fiorentina del Cinquecento, presente in una nota in basso a destra, va mantenuto ma risulta difficile identificarne l'autore. Si tratta forse di un seguace di Baccio Bandinelli per le analogie con i fogli conservati alla Galleria dell'Accademia dì Venezia ed attribuiti alla sua scuola, come il n. 190 (pubblicato da S. Prosperi Valenti Rodinò, 'Disegni romani, toscani e napoletani', Etecta, Milano 1989, n. 115). Il segno a penna incisivo, ombreggiato da un tratteggio fìtto e parallelo, ricorda il modo di disegnare il nudo caratteristìco del Bandinelli, artista che fu piuttosto imitato a Firenze nel XVI secolo. Nonostante gli studi approfonditi del Mìddeldorf l'attività grafica dì questi scultori seguaci del Bandinelli attende ancora dì essere chiarita: i soli nomi ricordati dalle fonti ed un po' defìnibili sono quelli dì Giovanni Bandini e Clemente Bandinelli, ai quali sono riferiti numerosi studi di nudi classicheggianti. In alto compare la scritta, a caratteri romani,'DE giganti'." Il disegno è a penna, tracce di matita nera. Sul cartone in basso al centro etichetta rettangolare '934'. Nell' Inventario dei disegni dell'Accademia di Belle Arti viene così descritto: "149-Lotta di due Giganti a penna di Scuola fiorentina", (pubblicato in, J. Bentini, 1989, p. 49). Il disegno potrebbe rappresentare alcune delle imprese di Ercole, che in questo disegno è riconoscibile dalla clava. Il toro che si intravede sulla sinistra potrebbe alludere alla settima fatica, la cattura del toro di Creta, mentre il mostro che è sotto ai suoi piedi potrebbe alludere alla seconda fatica, l'uccisione dell'Idra di Lèrna, anche se qui sono rappresentate solo tre delle sette o nove teste. La leggenda narra che le teste una volta recise si riproducevano per via che una di queste era immortale, allora Ercole con un masso la spappolò. L'uomo che Ercole tiene sollevato da terra potrebbe essere il gigante Antèo, figlio della Terra, il quale ogni volta che poteva toccarla con i piedi riacquistava nuova forza; Ercole sollevatolo di peso con le braccia lo soffocò
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800437270
  • NUMERO D'INVENTARIO 1341
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul 'recto' in basso a destra - 'di scuola fiorentina' - sul 'recto' in alto a destra - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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