telefono da campo

telefono, 1900-1920

Serie di due telefoni da campo della prima guerra mondiale

  • OGGETTO telefono
  • MATERIA E TECNICA legno, intaglio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Museo Storico di Documenti e Reperti Bellici
  • INDIRIZZO Piazza Garibaldi, Zibello (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Prima Guerra Mondiale fu un conflitto moderno combattuto però senza poter contare sui moderni mezzi di comunicazione. Mancando le radio portatili del tipo "walkie-talkie" ( anche se i primi rudimentali esemplari cominciarono a diffondersi nel 1918), le truppe si basavano su segnalazioni ottiche, che in genere risultavano inefficaci, o su telefoni da campo, collegati con fili che potevano essere tagliati con molta facilità da sabotatori o dallo scoppio di proiettili d'artiglieria. Così ogni messaggio doveva essere trasmesso nelle retrovie per mezzo di una staffetta. Potevano passare delle ore prima che le riserve fossero in grado di arrivare in prima linea, per poi affrontare la cosiddetta terra di nessuno; ma se si spingevano troppo avanti, si esponevano al fuoco d'artiglieria nemico. La I guerra mondiale è la prima grande guerra dopo l'invenzione del telefono e della radio; questi mezzi di comunicazione se da una parte consentono una velocità di trasmissione dei messaggi praticamente istantanea, dall'altra sono irrimediabilmente esposti all'intercettazione da parte del nemico, e questo vale soprattutto per le comunicazioni radio. Quando il 24 maggio 1915 l'Italia entrò nella Grande Guerra la stazione radiotelegrafica di Codroipo era in grado di intercettare i messaggi austriaci ma non di decrittarli, poichè l'Esercito Italiano non disponeva di un Ufficio Cifra. Per rimediare il Comando Supremo inviò nel luglio 1915 il cap. Sacco, comandante della stazione di Codroipo, in Francia presso il gran quartier generale di Chantilly, per cercare l'aiuto del ben organizzato ufficio cifra francese. Sacco tornò in Italia con l'accordo che la stazione di Codroipo passasse ai Francesi i messaggi intercettati perchè fossero decrittati e rimandati in Italia. Ma la collaborazione con i Francesi si rivelò insoddisfacente; i crittanalisti d'oltralpe riuscivano a decrittare molti messaggi austriaci, ma con ritardi spesso notevoli ed erano numerosi i messaggi inviati in Francia e mai restituiti; inoltre i Francesi rifiutarono di istruire gli Italiani sui loro metodi. La possibilità di intercettare e decrittare i messaggi austriaci ebbe un'importanza non trascurabile nel 1918, per fronteggiare l'offensiva austriaca del Piave
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800430632
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1900-1920

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE