Putto bronzeo a tuttotondo, a figura intera con ali spiegate che rivolge lo sguardo verso il basso. In origine era posto in coppia con altra figura di angioletto, entrambi seduti su di un piano inclinato, ossia lo spiovente di uno dei timpani della cappella Grimaldi (dove tre coppie di putti ornavano i frontoni di altrettanti altari)

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA bronzo, fusione, lucidatura
  • ATTRIBUZIONI Boulogne, Jean (detto Giambologna) (e Aiuti)
    Francheville, Pierre (pietro Francavilla) (1553/ 1616)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • INDIRIZZO piazza di Pellicceria 1, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I quattro putti conservati a Palazzo Spinola erano parte del complesso funerario della cappella Grimaldi in S. Francesco di Castelletto, chiesa genovese distrutta all’inizio dell’Ottocento (le 4 schede sono collegate tramite ROZ). I bronzi, approntati da Giambologna con l’aiuto dell’allievo Pietro Francavilla come ricordato da Filippo Baldinucci, dopo la demolizione della cappella vennero ripetutamente trasferiti, sino al furto del 1982: in quell’anno due dei sei angioletti Grimaldi furono trafugati dal Palazzo dell’Università di Genova. L’episodio comportò la decisione di trasferire i quattro putti restanti all’interno delle Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola (in deposito presso il museo dal 1982). Celebrato dalla letteratura periegetica cittadina, il sacello Grimaldi, ospitato nella cappella intitolata alla S. Croce, fu commissionato da Luca Grimaldi nel 1579 al Giambologna, in quel momento scultore di corte a Firenze presso la corte di Francesco I de’ Medici. Il contratto prevedeva oltre ai sei putti bronzei, anche altre sei personificazioni di virtù e diverse formelle a rilievo con storie della “Passione di Cristo” (Carlo Milano in "El siglo de los genoveses", 1999). A Firenze, presso il convento di S. Marco, Domenico Portigiani gettò in bronzo i modelli preparati dello scultore fiammingo: dal suo “Giornale” è noto che il frate domenicano fuse una coppia di putti il 19 maggio 1582 (Galli 2002, p. 149). “Concepiti per stare plasticamente adagiati sugli spioventi del timpano della cappella, cui aderivano tramite un drappo, […] i putti Grimaldi sono chiaramente pensati per una visione da sottinsù”, come nella cappella Salviati in S. Marco a Firenze, opera del Giambologna ancora oggi integra (Galli 2002, p. 150). Dopo la soppressione della chiesa di Castelletto (1798), gli angeli furono collocati nella chiesa dei SS. Girolamo e Francesco Saverio a Genova (documentati nel 1818), per giungere poi al Palazzo dell’Università, solo in ultimo alla dimora di Pellicceria dove attualmente si conservano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377366
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Spinola di Pellicceria
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Spinola di Pellicceria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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