luogo di attività produttiva (miniera)

Sestri Levante,

Lo sfruttamento minerario di questo giacimento in epoca preistorica è stato accertato dalle datazioni radiocarboniche effettuate sull’unico manufatto archeologico recuperato alla fine dell’Ottocento e giunto fino a noi, il manico di un piccone/ascia in legno di quercia. La miniera di Libiola, tra la seconda metà del XIX e gli anni ’60 del XX secolo, fu sfruttata a livello industriale per l’estrazione del rame e queste attività di scavo moderne hanno contribuito alla distruzione di una parte delle tracce di estrazione più antiche. Da uno scritto lasciatoci dal direttore della miniera F.Y. Brown si apprende che “...nelle vicinanze del Pozzo Brown...”, in un ampio cunicolo scavato verticalmente nel corpo minerario, si “...scoprirono li avanzi di lavori importanti, di un’epoca anteriore all’uso del ferro...”. Nel 1892 Arturo Issel testimonia che “…più di una volta avvenne che gli odierni minatori s’imbattessero in sotterranei praticati da antichi predecessori e ritrovassero perfino gli stromenti che questi avevano adoperati nei loro scavi. Siffatti stromenti, sono di legno o di pietra, e risalgono forse ai primi tempi dell’era dei metalli, a tempi anteriori ad ogni ricordo storico...”. Issel descrive alcuni dei materiali rinvenuti nel sito come “...ciottoloni di arenaria colla superficie profondamente ammaccata, grossi e pesanti mazzuoli di legno claviformi e una pala a manico allungato, foggiata in un sol pezzo di legno...". Dei numerosi utensili che Brown e Issel recuperarono nell’area del Pozzo Brown, sfortunatamente è giunto fino a noi solo il manico di piccone in quercia già menzionato. Molto simile all’immanicatura dell’ascia in rame dell’Uomo del Similaun questo manico doveva sostenere un’ascia di rame o forse la punta di un piccone in corno di cervo, funzionali alle attività di cavatura del minerale. Le due datazioni radiometriche effettuate lo collocano in una fase iniziale dell’età del Rame, compresa tra la metà e la fine del IV millennio, confermando l’alta antichità delle attività minerarie nell’area, documentata anche a Monte Loreto. L’area di Libiola è stata oggetto di indagini archeologiche nel 2014 finalizzate ad individua il Pozzo Brown, che hanno condotto alla sua esatta localizzazione e al rinvenimento di una macina in arenaria. In una prospettiva territoriale più ampia è stata ipotizzata la continuità dello sfruttamento della miniera anche oltre l’età del Rame in ragione della presenza non sporadica di manufatti metallici nei siti presenti nel territorio circostante la miniera. Nell’area di Loto, a Sestri Levante, è stato individuato un ripostiglio datato al X sec. a.C. in cui vennero recuperati un’armilla, una punta di lancia e un pane discoidale di rame. Anche la notevole quantità di bronzi presenti nella necropoli di Chiavari permette di ipotizzare che, almeno fino all'VIII-VII sec. a.C., le attività estrattive in quest’area non si fossero arrestate, ampliando così ulteriormente l’orizzonte temporale durante il quale questa miniera e la vicina miniera di Monte Loreto furono sfruttate in epoca pre-protostorica

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