Castello di Roccatagliata (struttura di fortificazione castello militare)

Neirone,
  • OGGETTO struttura di fortificazione castello militare
  • LOCALIZZAZIONE Neirone (GE) - Liguria , ITALIA
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE ll Castello-fortezza di Roccatagliata, del quale ora non restano che poche tracce, non aveva solo una funzione di tipo militare, ma anche un'importante ruolo sia economico dal momento che assolveva il compito della riscossione dei dazi, sia strategico in quanto assicurava al Comune, poi Repubblica di Genova, il controllo dei percorsi da Levante o dalla zona dell'Oltregiogo appenninico. Come avvenuto a tanti luoghi della Liguria, anche il territorio di Roccatagliata divenne pertinenza del clero cattolico milanese, bisognoso di fonti di sostentamento dopo essere fuggito dall’invasione degli ariani longobardi. La prima notizia certa sul Castello risale al 1173, quando a Roccatagliata è citato un castello vescovile conteso tra l’arcivescovo e Rolando Avvocato. Gli Advocati, famiglia locale legata in origine alla chiesa milanese, tentarono, a partire dal 1100, di trasformare il loro ruolo amministrativo nel territorio della Val Fontanabuona in potere privato. Nel 1259 gli Advocati vendettero il Castello alla famiglia Doria e già nel 1273 passò nelle mani dei Fieschi. Da questo momento, e per i successivi duecento anni, il Castello sarà conteso a più riprese tra le due famiglie e il Comune di Genova per il controllo di questa importante zona di transito verso la Pianura Padana attraverso il Passo del Portello. Nel XV secolo fu coinvolto nella guerra tra Genova e Milano, quest’ultima interessata ad uno sbocco sul mare. Conquistato, fu raso al suolo dai milanesi nel 1477. Successivamente i Fieschi riconquistarono il territorio di Roccatagliata, ma a seguito della fallita Congiura di Gianluigi i Genovesi ne entrarono in possesso e, nel 1548, crearono la Podesteria di Neirone e Roccatagliata direttamente sotto la propria giurisdizione. Ancora nel 1800 rimanevano sulla rocca tracce del castello, come testimoniano gli scritti di alcuni geografi. Le indagini archeologiche, condotte dalla Soprintendenza Archeologica della Liguria, hanno portato alla luce, sulla sommità della rocca, un setto murario costituito da bozzette selezionate e in alcuni casi lavorate a spacco, lungo circa 20 m., che doveva cingere l’intera sommità del colle, interpretato come probabile traccia delle mura di cinta dell’originario Castello. Questa struttura, per i caratteri della tessitura muraria, è stata datata al XII - XIII secolo, periodo in cui il Castello viene citato per la prima volta. Nell’area centrale è stato individuato un’ulteriore ampio vano, incassato nella roccia tagliata artificialmente, la cui pavimentazione è stata realizzata in cocciopesto, che potrebbe ritenersi una cisterna o un ambiente interrato dove compaiono anche alcune imposte di palo ricavate intagliando il manto roccioso. Nel lato settentrionale della spianata dove il versante si presenta molto scosceso, si può osservare una cesura artificiale sulla parete rocciosa, operata sia orizzontalmente che verticalmente, in associazione con una serie di buche di palo. Presumibilmente esse costituivano le imposte di travi lignee, protese verso l’esterno, che dovevano sorreggere un tavolato facente parte di un sistema di sporti a difesa del castello. Sempre nella spianata sono state rinvenute alcune tracce che documentano, sull’area indagata, un’attività di cava per lastre litiche da tetto, le cosiddette ciappe. Segni di seghe, di picco o di strumenti a punta usati per tagli verticali e piccoli canali, larghi al massimo 5 cm, che erano funzionali al distacco ed all’asportazione dei blocchi. Nel corso delle indagini archeologiche sono stati recuperati frammenti di ceramiche costituiti, in prevalenza, da maiolica arcaica pisana e ligure databili tra il XIV - XV secolo che insieme alla documentazione di archivio testimoniano la vita quotidiana delle guarnigioni militari a difesa del castello. Risulta evidente anche la presenza di una cisterna, scavata nel sottosuolo e accessibile dal pianoro a livello inferiore. Durante le indagini archeologiche è stato messo in luce un taglio artificiale nel banco roccioso con forma rettangolare nel quale è stata poi costruita una cisterna con la sua volta a botte. Probabilmente il taglio nella roccia fu eseguito in precedenza e la cisterna, ancora oggi in uso, era forse già in funzione durante la vita del castello. Dopo la distruzione dei castello, documentata dalle fonti, il pianoro è stato utilizzato per scopi agricoli in epoca ·moderna, creando una superficie coltivabile trattenuta da un muro a scaglie di pietra che riprende la muratura del castello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE Castello con funzioni sia di difesa, sia con funzione di controllo e riscossione dei dazi lungo uno degli itinerari tra la costa e l'Oltregiogo
  • CONDIZIONE GIURIDICA dato non disponibile
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700374026
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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