Chiesa e hospitale di San Nicolao di Pietra Colice (infrastruttura assistenziale ospedale)

Castiglione Chiavarese,

Il sito di San Nicolao di Pietra Colice (è localizzato su un pianoro ben riparato, posto a quota 792 m slm sul versante settentrionale del Monte San Nicolao (847 m.), nelle vicinanze del Monte Pietra di Vasca e del Passo del Bracco. L’areale è noto nella storia degli studi come l’antica Petra Corice, menzionata nelle fonti scritte a partire dall’VIII secolo. Il primo documento che testimonierebbe la presenza di un insediamento religioso in quest’area risale al 1160 ed è riferibile ad alcune terre poste nella pieve di Lavagna che erano appartenute a ...Gisle monache de Petra Colexi. Al secolo successivo (XIII secolo) si datano invece le prime menzioni dirette dell’ospedale di San Nicolao; in un atto del 1222 si registra una vendita di terre, effettuata dai coniugi Dolce ed Ardemanno de Ave, che confinano con alcuni fondi di proprietà dell’ospedale di San Nicolao de Petra Colexi e, a partire dal 1225, in differenti documenti viene nominato Oberto, rettore dell’ospedale e della chiesa di Pietra Colice. La costruzione della chiesa e dell’ospedale possono essere inserite nell’ambito dell’attività politica e di fondazione di edifici pubblici attuata dai Conti di Lavagna e la sua funzione di hospitale di passo, per pellegrini e viandanti, è indicata dalla localizzazione stessa dell’edificio, centrale rispetto ad una viabilità di crinale “antica”, ancora ben leggibile e ricostruibile sulla base della cartografia storica. Dal Bracco si scendeva, infatti, nel territorio di Sestri Levante lungo il tracciato di quella che oggi è chiamata Muntâ di povei, una mulattiera che doveva collegare il Monte San Nicolao con la località San Lazzaro a Casarza Ligure, dove peraltro le fonti documentano la presenza, in epoca medievale, di un hospitale con lazzaretto. Nel XIII secolo la Repubblica genovese procedeva inoltre con la fortificazione della sommità di Pietra Colice, allestendo un presidio militare posto a poca distanza dal complesso ospedaliero e finalizzato al controllo territoriale e viario; le tracce di questa struttura sono state recentemente individuate in corrispondenza della sommità orientale del Monte Pietra di Vasca. Gli scavi archeologici condotti da L. Cimaschi tra il 1956 e il 1959 e dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria tra il 2001 e il 2008 hanno posto in luce un complesso costituito da una chiesa, da alcuni vani ad essa appoggiati, da un'area cimiteriale e da un grande edificio/ospedale. L’edificio religioso era costruito in piccoli blocchi di pietra calcarea (materia prima non disponibile in questa zona) ed articolato su una planimetria particolare, a croce latina comissa o a tau, con navata unica e transetto triabsidato. Gli studi finora condotti hanno proposto datazioni al XII-XIII secolo, sottolineando la particolarità dello schema planimetrico insolito e adottato da specifici ordini religiosi. Al fianco nord del transetto della chiesa si appoggia un vano a pianta rettangolare, costruito sopra ad un massiccio basamento. Si tratta in realtà di due strutture realizzate in tempi diversi; il basamento che costituisce l’evidenza più antica è testimonianza di una piccola aula absidata, forse un primo oratorio preesistente alla costruzione della chiesa. In seguito alla sua spoliazione fu edificata una nuova struttura, forse una torre campanaria. Alle spalle delle absidi della chiesa è stata inoltre messa in luce un’area cimiteriale le cui sepolture risultano tutte entro fossa terragna e riferite ad almeno quattro fasi di inumazione, comprese tra il XIII e il XV secolo. Al fianco sud dell'edificio di culto si addossa inoltre un locale di circa 30 mq che, per rapporti stratigrafici e tecnica costruttiva, è da ritenere più tardo della chiesa e pertinente alle fasi finali di vita del complesso (XV-XVI secolo). Sempre nell'area a Sud della chiesa e del locale annesso, le ricerche di Cimaschi avevano inoltre posto in luce alcuni muri perimetrali, riferibili al già citato hospitale. Questo edificio, nel quale è ancora attestata una fase costruttiva originale del XIV secolo, è stato edificato utilizzando blocchi di pietra di provenienza locale che, a differenza di quelli della chiesa, sbozzati e squadrati, risultano soltanto spaccati e posti in opera con malta di terra. Gli scavi hanno permesso di delineare una struttura di forma quadrangolare, divisa in tre ampi locali di forma rettangolare allungata e in un ambiente più piccolo sul lato meridionale. La probabile presenza di una costruzione preesistente all’hospitale è indiziata dalla presenza di due lunghe trincee di spoliazione con relative stratigrafie d’uso localizzate in aree esterne all’edificio. La loro presenza, assieme ad osservazioni sulle sequenze stratigrafiche messe in luce, documentano tra l’altro come il pianoro sul quale sono stati costruiti gli edifici è probabilmente di formazione artificiale. Le fonti scritte postmedievali documentano l’abbandono del complesso tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV secolo, mentre persiste più a lungo l’uso dell’edificio di culto, ancora utilizzato come luogo di sepoltura alla fine del XV secolo. Anche le strutture dell’hospitale hanno continuato ad essere frequentate come luogo di rifugio occasionale, come testimoniato dalla presenza di focolari accesi sui crolli del tetto. Da questo contesto provengono numerosi reperti riconducibili a punte di freccia, dardi da balestra, puntali di armi da lancio e da taglio che, anche alla luce della già citata presenza di un insediamento fortificato sul vicino Monte Pietra di Vasca, si potrebbero ricollegare a un episodio di acquartieramento di truppe, avvenuto dopo la metà del XV secolo. L’abbandono definitivo dell'edificio è segnato dal generale crollo dei muri perimetrali che, sulla base dei materiali archeologici, si può datare nell’ambito della seconda metà del XV secolo, come anche documentato dalle fonti archivistiche

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