Monte Traso (area di materiale mobile industria litica)

Bargagli,

Il territorio appenninico della Liguria Orientale ha restituito numerose testimonianze di insediamenti di epoca mesolitica, che si concentrano, salvo rare eccezioni, nelle aree di crinale o nei ripiani di versante delle vette più importanti dello spartiacque con l’Emilia. Sulla base di questi rinvenimenti è stato individuato un modello di popolamento di queste zone nelle fasi immediatamente successive all’ultima glaciazione (circa 11.500 anni fa), quando anche le aree montane dell’Appennino sono state frequentate dei gruppi di cacciatori-raccoglitori. In questo importante complesso di testimonianze si possono ricomprendere anche i rinvenimenti di industrie litiche di epoca preistorica, frutto di ricerche di superficie condotte negli anni ’80 del secolo scorso, che si distribuiscono in un’areale relativamente limitato, a quote comprese tra i 700 e 850 m slm, lungo il crinale parallelo alla costa nell’immediato entroterra alle spalle di Genova, Bogliasco e Sori: dal passo Monte Bastia al passo Monte Becco, fino al passo di Monte Traso, che mette in comunicazione il bacino idrografico del Bisagno con quello del Lavagna. Più consistenti sono invece le testimonianze messe in luce sul passo del Monte Traso a Bargagli, dove sono stati rinvenuti numerosi strumenti litici (nuclei, lamelle ritoccate un geometrico triangolare, grattatoi microlitici e bulini, oltre a lamelle e schegge microlitiche con tracce d’uso), realizzati principalmente in diaspro rosso, che documentano una frequentazione dell’area riferibile al Mesolitico antico (Sauveterriano: X-IX millennio BP). Il sito si localizza alcuni metri al di sopra del passo, in posizione dominante e presenta tutte le caratteristiche del bivacco di caccia in prossimità di un luogo di passaggio obbligato e di una sorgente

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