Durante lo scavo per la posa di sottoservizi lungo l'attuale gradinata di cemento, che in epoca recente ha sostituito l'originale ciottolato, sono venuti alla luce reperti ceramici e vitrei sia di età romana imperiale che post-medievale. Si tratta di frammenti di coppe e patere di sigillata italica (I sec. d.c.) e un piatto in maiolica ligure oltre ad altri frammenti di pareti di maiolica montelupina e graffita monocroma attribuibili al XVII sec.. Il ritrovamento di materiali di età romana conferma l'importanza della bassa valle del Prino nel quadro del popolamento del territorio; tale ritrovamento infatti è ubicato non lontano da altri rinvenimenti sempre di età romana: foce del Torrente Prino (NCTN 0700263690) e sito di Via dei Giardini (NCTN 0700309200); insediamento rurale dei Piani (NCTN 0700309278). E' quindi ipotizzabile che già in età antica dalla riva orientale del Torrente Prino una mulattiera permettesse di salire sulla sommità della collina, dove ci si congiungeva ad una importante via di crinale (detta via di Dolcedo) che scendeva poi nella valle del torrente Caramagna con un percorso coincidente con l'attuale Strada Colla e proseguiva sul ponte di Pietra del Caramagna, dove lo scavo del 2002 ha permesso di recuperare laterizi e ceramiche sempre di età romana