Castello e Cinta muraria di Pieve (strutture murarie)

Pieve di Teco, Età medievale

Nell'ambito dei lavori di completamento del restauro dell'ex Caserma Manfredi venne svolta un'assistenza archeologica agli scavi previsti per collocare la colonna di un ascensore all'esterno dell'edificio verso piazza Borelli. Sono così venuti in luce elementi murari sottostanti il detrito contemporaneo rimosso con il mezzo meccanico. In particolare sono emersi: un elemento strutturale (US 301) costruito in blocchi giustapposti di scisto ardesiaco con vistose tracce di erosione dovuta ad una prolungata esposizione in un ambiente esterno; una imponente struttura muraria (US 300), posteriore alla prima, che prosegue verso ovest di circa 2 m, in pietrame locale e scarsi laterizi tenuti insieme da malta biancastra; tale struttura era rivestita da intonaco. Alla stessa quota di quest'ultima struttura muraria è presente, al di sotto di altre muratura più recenti, un voltino costituito da blocchetti di quarzite, scisti e mattoni disposti di taglio. Infine, è emersa una struttura muraria (US 302) che nella parte sommitale visibile poggia contro US 300, intonacata e realizzata in blocchetti di pietrame eterogeneo a spacco, sommariamente squadrato, scaglie di pietra disposte di piatto e sporadici frammenti di laterizio. In conclusione le murature US 300 e US 302, che proseguono in profondità oltre i 2 m, coprono parzialmente la rasatura di un sottostante elemento strutturale a forma di quarto di ellisse interpretabile come torrione, circondato da una massicciata di ciottoli. Tali elementi sono attribuibili al Castello medievale di Pieve, mentre i resti di un arco e di due poderosi segmenti murari perpendicolari, sono riferibili alla cinta muraria del borgo

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