CASTELLO MEDIEVALE DI SAN GIORGIO IN CAMPOMARZIO (struttura di fortificazione castello militare)

Taggia,

Il Castello di San Giorgio è già citato in un documento del X sec. come "Castelum de Campomarcio". Gli scavi fatti negli anni '50 hanno documentato una continuità di frequentazione dall'epoca preistorica al Medioevo. Nonostante non siano stati ancora rintracciati tratti di muratura ascrivibili con certezza all'età romana, in base ai rinvenimenti di materiale romano e preromano effettuati nell'area, si può ipotizzare una continuità di vita e di esigenze difensive duratura nel tempo. Al di sotto dei ruderi medievali sono visibili, tra la folta vegetazione, cospicui avanzi di un muro in pietre a secco, muro che cinge i due fianchi della collina e ne costituisce una prima opera di difesa. La struttura megalitica in blocchi squadrati e sovrapposti su corsi rudimentali è evidente soprattutto in un tratto del lato a monte, dove il muro sembra essere stato costruito a scaglioni, secondo l'inclinazione del pendio. La cinta muraria è compresa tra due torri che dominano le due estremità dell'altura, con monofore, elementi in tufo e pavimenti in signino, che contribuiscono a fissare la datazione del complesso all'età bizantina. Inoltre, la presenza di una porta sul lato sud, ha fatto supporre che le strutture appartenessero ad un'opera di fortificazione, coeva alla Maritima Italorum, in quel periodo in cui la Liguria resisteva alle invasioni longobarde. Un sondaggio condotto sul pendio settentrionale del castello, a ridosso delle mura, ha evidenziato tracce di abitazione stabile di età tardo romana o bizantino longobarda; si tratta di muretti di piccole case in pietra a secco, focolari con ceramica tarda e una grande quantità di fusaiole in terraccotta. Nell'ambito degli scavi del 1951 è stato possibile anche isolare i resti della piccola Chiesa di San Giorgio che occupa il punto più alto del Castello. Essa presenta una struttura semplice priva di decorazioni. Nell'area adiacente alla Chiesa è stata messa in luce una piccola necropoli con tombe di inumati, scavate nella roccia e coperte da lastre di pietra. Il materiale recuperato è costituito essenzialmente da frammenti metallici e fittili, punte di freccia e attrezzi in ferro e ceramica romana, tardo romana e medievale. Nel complesso dei materiali rinvenuti sono presenti anche 22 reperti in pietra ollare provenienti da tre saggi praticati in corrispondenza della vetta, nel versante sud. Essi documentano il progresso tecnologico che dai primi esemplari ottenuti a tornio lento, con pareti e fondi spessi e convessi, passa progressivamente ad esmplari torniti con pareti sottili, fondi convessi e lavorazione presente anche sulla faccia esterna. Nel corso del 2008, grazie ad una serie di campagne di ricognizione archeologica nei Comuni di Castellaro, Riva Ligure e Taggia è stato possibile approfondire lo studio del sito di Campomarzio. La Campagna di scavo si è svolta dal 15 al 26 Settembre 2008 ed ha permesso di fare il rilievo vettoriale dei ruderi emergenti così da individuare quattro aree d'indagine: il torrione orientale, la necropoli, un ampio terrazzo artificiale sub-sommitale e le strutture addossate al perimetro murario settentrionale. Nell'area del torrione orientale, già oggetto d'indagine negli anni '50, è stato condotto un saggio di scavo (2 x 3,40 m) nella porzione ovest. Qui sono stati rinvenuti reperti (tra cui graffita a girandola del XVII sec.) relativi all'occupazione tardo medievale della struttura o ad episodi di frequentazione post medievale dei suoi resti. Per quanto riguarda la necropoli è ubicata nel settore immediatamente sottostante e ad ovest della Chiesa di San Giorgio. Tale settore è delimitato da un muro di contenimento orientato N-S e composto da pietre e laterizi disposti a secco. Nell'area sono stati individuati alcuni tagli nel piano roccioso e alcune coperture in pietrame e lastre, riferibili a sepolture. Alcune inumazioni erano già state scavate negli anni '50. In questa fase si sono visti limitati elementi di scheletro umano. L'indagine archeologica dovrebbe, in futuro, proseguire per definire esattamente la cronologia delle sepolture. Nella zona sub-sommitale e ad ovest della Chiesa è stato realizzato un limitato saggio stratigrafico di una struttura già nota e dai livelli di crollo provengono frammenti di ceramica medievale (tra cui maiolica arcaica) frammisti ad anforacei e a materiale pertinente a fasi di frequentazione cronologicamente anteriori. Infine le strutture addossate al perimetro murario settentrionale sono costituite da una serie di ambienti disposti a schiera con andamento curvilineo e parallelo alla cinta muraria. I tre ambienti studiati sembrano relativi alla fase di occupazione del sito databile all'età moderna (reperti ceramici postmedievali)

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