Mi-Val. quadriga di cavalli al galoppo e quattro file di motociclette e motocarri; sullo sfondo una fabbrica con ciminiere

manifesto pubblicitario, ca 1951/01/12 - ante 1952/05/15

Lettura iconografica: quadriga; fabbrica; ciminiere; auriga; cavalli; motociclette; motocarri; industria. Categoria merceologica/ tipo evento: industria meccanica; mezzi di trasporto; motocicli; motocicletta; motocarro; industria petrolifera; derivati del petrolio; olio lubrificante; industria della gomma; pneumatici per automobili; pneumatici per camion; pneumatici per motociclette. Nomi: Mi-Val; Minganti-Valtrompia; Pirelli; Esso; Ettore Minganti; Pier Giuseppe Beretta; Giuseppe Benelli; Guglielmo Castelbarco Albani; Giustini; Guermanti; Marè; Coppini. Luoghi: Brescia; Gardone Val Trompia; Bologna

  • OGGETTO manifesto pubblicitario
  • MATERIA E TECNICA carta/ riproduzione fotomeccanica
  • MISURE Altezza: 99.8 cm
    Larghezza: 69.8 cm
  • ATTRIBUZIONI Campi Serafino (1905/ 1992)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Nando Salce
  • LOCALIZZAZIONE Complesso di Santa Margherita e San Gaetano
  • INDIRIZZO Via Carlo Alberto, 31, Treviso (TV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Durante la Repubblica di Salò l'importante industria bolognese di macchine utensili Officine Minganti, con buona parte delle maestranze, era stata trasferita nella provincia di Brescia, in previsione dell'avanzata delle Forze Alleate. Dopo la Liberazione l'azienda fece ritorno nella capitale felsinea, ma il direttore tecnico, l'ingegnere Ettore Minganti, dovette rinunciare alla trasferta per timore di possibili ritorsioni, dovute al suo passato di esponente del fascismo bolognese. Rimase quindi nel bresciano, cercando di impiantare una nuova azienda metalmeccanica e sfruttando le proprie conoscenze umane e professionali nel settore e le agevolazioni introdotte dal Piano Marshall. Minganti riuscì a formare una cordata di imprenditori, composta da Pier Giuseppe Beretta, Giuseppe Benelli e Guglielmo Castelbarco Albani, che fornirono finanziamenti e appoggio tecnico per dare vita a una nuova fabbrica che si prefiggeva lo scopo di produrre mezzi di trasporto economici, grandemente richiesti nella fase di ricostruzione del Paese. Nel 1950 venne fondata la MI-VAL, acronimo di Minganti-Valtrompia, con sede a Gardone Val Trompia. La filosofia costruttiva della MI-VAL si basò fin dall'inizio sulla produzione di motoveicoli economici e robusti, con motore a due tempi, prendendo ispirazione dalla tedesca DKW RT 125. In brevissimo tempo le moto MI-VAL divennero tra centro e nord Italia, tra le più diffuse degli anni cinquanta, favorite dal prezzo accessibile, dalla semplice manutenzione e dai numerosi allestimenti che accontentavano i diversi gusti estetici. La buona riuscita commerciale convinse Minganti a ricercare maggiori contenuti tecnici, con la realizzazione di nuovi telai e motori, oltre a produrre motocarri leggeri e microvetture, ancora una volta rifacendosi alla produzione tedesca. Al XXXI Motosalone di Milano del 1953, infatti, fu presentato il "Mivalino", costruito su licenza della Messerschmitt. Nella seconda metà dello stesso decennio fu iniziata la produzione di motocicli dotati di motore a quattro tempi. La morte di Minganti e la contemporanea crisi del settore motociclistico di fine anni Cinquanta, a causa dell'avvento delle utilitarie, interruppe l'evoluzione tecnica della Mi-Val che venne assorbita dalla "Beretta". Mutato il significato dell'acronimo in Metalmeccanica Italiana-Valtrompia, la produzione motociclistica proseguì per alcuni anni con i modelli in listino e, soprattutto, con i ciclomotori, per essere più convertita alle macchine utensili. L'apparato commerciale dell'azienda motociclistica rimase in attività fino all'esaurimento delle scorte di magazzino, nel 1968. (Il testo è tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/MI-VAL, consultato il 24 aprile 2014)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500656336
  • NUMERO D'INVENTARIO 02298
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale Collezione Salce
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • ISCRIZIONI sul recto a destra - Campi - capitale alto-basso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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