cassettone di Imbonaldi Antonio - ambito veneto (sec. XVII)

cassettone,

Il cassettone e' fornito da un tiretto ricavato nella cornice superiore intagliata a fogliette; di due cassetti; di una ribalta il cui fronte imita esteriormente i due cassetti superiori. Ciascun cassetto e' suddiviso in cartelle e decorato ad intaglio con volute di fogliame intrecciato; i due pomoli sono in bronzo e raffigurano protome maschili. I fianchi del cassettone, a pannelli lisci, sono caratterizzati da una parte convessa sulla quale sono applicate delle decorazioni lignee intagliate. Il basamento e' liscio e i piedi sono a sfera schiacciati. L'alzata e' costituita da un corpo centrale con funzione di armadio-cassettiera essendo dotata di quattro portelle arcuate a cerniera e, in corrispondenza dello zoccolo, di due piccoli tiretti. Le portelle, separate tra loro da lesene lisce, presentano una decorazione analoga a quella del frontone del cassettone. La decorazione dell'alzata e' completata da un'incorniciatura, intagliata a tutto tondo, con racemi formanti volute che alla sommita' divergono per sostenere uno stemma sormontato da una palmetta e da una croce lignea trilobata. Sullo stemma e' incisa una doppia ancora ad un fiore. Ai fianchi del cassettone sono collegate due piccole panche

  • OGGETTO cassettone
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio
  • ATTRIBUZIONI Imbonaldi Antonio (notizie Metà Sec. Xvii)
  • LOCALIZZAZIONE Giavera del Montello (TV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il mobile fu seriamente danneggiato durante la prima guerra mondiale e venne ricostruito soltanto dopo il 1932 quando ancora il Moschetti lo vide ridotto in frammenti (MOSCHETTI, 1932), notando su uno di questi la seguente iscrizione: L'anno di Nostro Signore MDCXCV - Pontefice Innocentio XII - Vescovo Gio. Batta Sanudo - Dose Silvestro Valier - Pievano Francesco Rampini - Cappellano Tomaso Caverzan - Massari Antonio Zannata e Franco Negrin - furono fatti li banchi di questa sacrestia - Intagliatore Antonio Imbonadi milanese - Marangoni Antonio Basso e Francesco Grassi - Bortolo suo fratello - Si principio' li 25 gennaio e si termino' li 30 aprile - Massari Francesco Biasuzzo e Giacomo Rossetto." Dall'iscrizione si apprende che l'intagliatore milanese Antonio Imbonati nel 1695 esegui' i banchi della sagrestia, ma senza dubbio nello stesso periodo lavoro' anche agli altri mobili e alle due porte ivi presenti. Questa supposizione e' avvalorata dall'iscrizione MDCXCV tuttora leggibile sulla ribalta del cassettone con alzata e soprattutto dall'affinita' stilistica del complesso. Questo artista, di cui non si hanno attualmente notizie biografiche, rivela una notevole capacita' esecutiva che unisce nella realizzazione dell'opera elementi stilistici ancora cinquecenteschi, che rispondono a canoni di simmetria e ordine compositivo, ad elementi de esuberante barocco, come la cornice a tutto tondo di volute di fogliame
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500235049
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
  • ISCRIZIONI Sulla parte interna della ribalta - M.DC.XCV -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Imbonaldi Antonio (notizie Metà Sec. Xvii)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'