elmo

modello 1880 da ufficiale Cavalleria di Linea (elmo, militare, maschile) (XX secolo)

L’elmo da cavalleria per ufficiali è simile a quello della truppa ad eccezione dei materiali impiegati. Esso è composto da quattro parti distinte: la coppa, il cimiero, il soggolo ed il fregio. La coppa, realizzata in acciaio lucido, è sormontata da un cimiero in lastra d’ottone, essi sono fermati insieme con viti e liste di latta saldate internamente. I motivi ornamentali del cimiero sono posti in evidenza con testa di leone sulla sommità scolpita in rilievo. Al di sotto della coppa vi è una fascia, detto “turbante”, coperto di pelle di vitello marino nero. Frontalmente, dove termina il cimiero, è collocato il fregio realizzato in lamierino d’ottone portante la cifra reale “V.E.”. Sulla parte anteriore dell’elmo è posta la Croce di Savoia bombata in metallo nichelato. Il soggolo è costituito da due segmenti di cuoio, con squame in lastra di ottone, la chiusura è garantita da una fibbia di ferro annerito. I due segmenti detti “orecchioni” sono incernierati ai lati della coppa mediante due rosoni decorati; sotto quello sinistro è applicata una coccarda tricolore in seta. L’interno è foderato in seta nera e una fascia di cuoio è assicurata all’orlo inferiore della coppa

  • OGGETTO elmo
  • MATERIA E TECNICA METALLO
    stampo foglio d'acciaio
  • CLASSIFICAZIONE militare
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Uniformi militari italiane Prima Guerra Mondiale
  • LOCALIZZAZIONE Museo Storico Italiano della Guerra
  • INDIRIZZO via Castelbarco, 7, Rovereto (TN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Elmo appartenuto a Edoardo Pizzini. nasce a Rovereto il 14 agosto 1882. Trasferitosi in Lombardia prima del conflitto prestò servizio nel Regio Esercito come ufficiale di Cavalleria. Presso la Scuola di Cavalleria di Pinerolo conobbe Francesco Baracca che, durante la Prima Guerra Mondiale fu pioniere nella nascente arma aerea, diventandone il principale asso con ben 34 abbattimenti, prima di morire in combattimento ed essere decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Baracca, lasciata la Scuola, ne conservava il ricordo e gli affetti con una corrispondenza con il colonnello barone Edoardo Pizzini che ne era diventato vicecomandante. Un curioso aneddoto narra di una predilezione di Francesco Baracca per un cavallo molto vivace che aveva lasciato presso Pinerolo e del quale chiedeva notizie a Pizzini. Il barone Pizzini, a margine di una lettera, fece uno schizzo di un cavallino rampante con l’annotazione: “Il tuo cavallino sta bene ma quando si vuol montare è sempre così”. Lo schizzo piacque talmente a Francesco Baracca che lo riportò come simbolo del suo aeroplano. Enzo Ferrari si ispirò al “Cavallino Rampante” di Francesco Baracca per farne lo stemma di quella che oggi è la più prestigiosa casa automobilistica del mondo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Vestimenti antichi/contemporanei
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0400618041
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Provincia Autonoma di Trento - Soprintendenza per i Beni Culturali
  • ENTE SCHEDATORE Museo Storico Italiano della Guerra onlus
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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