Tropaion

monumento ai caduti a lapide,

La lapide è murata sul lato sinistro della facciata della chiesa parrocchiale di Binzago, a circa 2 metri da terra. Ha forma rettangolare, poggia sul lato più corto. In senso verticale è divisa in 4 sezioni. Quella inferiore funge da cornice decorata con temi floreali incisi a bassorilievo, è parte probabilmente della lapide originaria. Poi vi è un inserto lapideo, successivo al 1945, per i morti nella seconda guerra mondiale. Salendo verso l'alto vi è la sezione con i caduti della Grande guerra, a caratteri in piombo. Infine, al colmo, una cimasa stondata presenta un ricco tropaion inciso a bassorilievo, e composto da: un'elica di aeroplano, due fucili stilizzati, la croce di Cristo, una fronda di alloro e una di quercia; vi è anche la firma dello scultore. I 6 morti nella Grande guerra sono divisi per causa di morte, e per ognuno è specificato: cognome, nome, grado, data di morte. I 4 morti nella guerra 1940-1945 sono divisi per circostanza di morte (caduti o dispersi) e si riporta solo il cognome ed il nome, a caratteri in bronzo

  • OGGETTO monumento ai caduti a lapide
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
    bronzo/ fusione
    PIOMBO/ FUSIONE
  • ATTRIBUZIONI Biondi Enrico (laboratorio): scultore
  • LOCALIZZAZIONE chiesa parrocchiale
  • INDIRIZZO Via Binzago, Agnosine (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lapide fu inaugurata domenica 17 ottobre 1920. La funzione religiosa fu officiata da don Francesco Galloni da Lodetto di Rovato, già cappellano del battaglione alpino "Monte Suello", che aveva reclutato parecchi coscritti della Val Sabbia. L'orazione conclusiva fu tenuta dal provveditore agli studi di Brescia, Arturo Magnocavallo. La ragione per cui una piccola borgata di circa 150 abitanti, discosta dalle principali vie di comunicazione, ebbe una lapide alquanto curata e anche non comune (rarissimi sono i riferimenti al corpo aeronautico in lapidi/monumenti), merita una spiegazione. La famiglia Magnocavallo, in cui vi erano membri che ricoprivano incarichi sociali notevoli, risiedeva a Brescia, ma aveva legami e contatti con Binzago. Essa molto probabilmente ebbe anche un ruolo nel finanziamento e nella committenza del manufatto. E fu per queste ragioni che sulla lapide figurò, ancorché residente in città, anche Antonio Magnocavallo, di Alberto, ragioniere, tenente pilota caduto nei cieli d'Albania in combattimento aereo. La circostanza ricorda molto il caso di Ravere, frazione di Carpenedolo (cfr. apposita scheda di catalogo). Fonti e bibliografia: Una cerimonia Binzago, "La Sentinella Bresciana", 21-10-1920; Magnocavallo Alberto e Magnocavallo Arturo, "Enciclopedia Bresciana", ad voces
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303275000
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ISCRIZIONI in alto, a sinistra - E . BIONDI . BRESCIA -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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