palazzo imperiale

Milano,

Durante lo scavo del 2003 è stato messo in luce un articolato complesso di strutture molto frammentarie ascrivibili ad almeno quattro fasi comprese tra l’epoca imperiale romana e il periodo tardo antico. In particolare, l’ultima fase edilizia, relativa alla ristrutturazione di edifici precedenti per adeguarli alla funzione di residenza imperiale, vede la realizzazione di un impianto di ampio respiro documentato da strutture murarie, piani pavimentali e condotti fognari. Di particolare interesse è una pavimentazione in opus sectile di 2,80x3,80 m, che conserva le impronte delle piastrelle litiche esagonali alternate a piastrelle triangolari, con una fascia centrale costituita da rombi ed esagoni. Alcuni spezzoni di muro in conglomerato di ciottoli sembrano pertinenti ad un divisorio, lungo circa 21 m, che separa due ambienti. Pertinente ad uno degli ambienti un altro pavimento in opus sectile di 2,65x1,72 m, anch’esso recante le impronte delle piastrelle esagonali asportate; esso poggia su una preparazione di cocciopesto su vespaio di ciottoli. Infine, un terzo pavimento in opus sectile si trova a sud del divisorio e si sono conservate alcune piastrelle triangolari nere alternate ad analoghe piastrelle bianche ed un tratto di cornice costituita da piastrelle rettangolari bianche. La preparazione di quest’ultimo pavimento è costituita da più strati di cocciopesto. Durante lo scavo del 2009-2010, all’intero di una stratificazione archeologica compresa tra il I sec. a.C. e il IV sec. d.C., è venuta ala luce una porzione di ambiente del III-IV sec. d.C., costituita da due spezzoni di muro in laterizio tra loro perpendicolari, di cui si conserva anche un tratto di alzato, e un lacerto di pavimentazione, anch’essa in laterizi, che costituisce la parte inferiore di un impianto di ipocausto. Il primo muro, con orientamento NE-SW, è conservato per una lunghezza di 2,80 m e per una larghezza di 0,90 m; il secondo, con orientamento NW-SE, è conservato per una lunghezza di 3,80 m e per una larghezza di 1,50 m. La fondazione è in ciottoli legati da abbondante malta bianca tenace, sui cui appoggiano due corsi di tavelloni posti di piatto in filari regolari e legati dalla stessa malta. L’alzato è in corsi regolari di mattoni sesquipedali integri e in frammenti posti di piatto, in rari casi di taglio, legati da abbondante malta bianco-giallastra molto tenace. Uno strato di cocciopesto che copre alcune tegole hamatae poste sull’ultimo corso di mattoni dello spezzone con andamento NW-SE segnala la presenza dell’apertura per una finestra non più conservata. Il piano pavimentale conservato tra i due muri è in laterizi di 60x41x9 cm ca., posti di piatto e legati da cocciopesto, allettati su un etto di malta molto tenace che appoggia su uno strato di cocciopesto steso su un vespaio di ciottoli. Sul piano pavimentale vi sono le impronte dei cilindretti fittili che sostenevano il pavimento superiore

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