palazzo imperiale

Milano,

La ristrutturazione urbanistica voluta da Massimiano interessò soprattutto la parte occidentale della città, dove venne stabilita la sede del palazzo imperiale. Il palazzo imperiale doveva occupare tutto il quartiere compreso fra il circo, il decumano (via Santa Maria alla Porta e via Santa Maria Fulcorina), via Torino e forse anche oltre. Con lo stabilirsi della corte imperiale a Milano tutta quest'area fu sottoposta a ristrutturazione e si segnala la presenza di case signorili anteriori al palazzo che vennero demolite. La quota a cui affiorano i resti, -2,50 m dal piano stradale, ha comportato la perdita dei piani pavimentali e degli alzati delle strutture, obliterati dalle cantine moderne. Le caratteristiche che si evincono dalla planimetria generale avvicinano il palazzo di Milano ad altri complessi palaziali, quali quelli di Salonicco, Costantinopoli e Ravenna. Il palazzo era una vera e propria città nella città che rispondeva a diverse esigenze: residenziale, rappresentanza, sede amministrativa. Per queste ragioni sorgeva in un’area periferica della città, dove maggiore era la disponibilità di spazio. Non si tratta dunque di un unico edificio ma di un esteso sistema di strutture, costruite in momenti diversi e con diverse funzioni: abitazione per l’imperatore e i suoi funzionari, impianti di servizio, aree aperte, quali cortili e porticati, e settori ufficiali e di rappresentanza per l’esercizio delle funzioni pubbliche. Il palazzo di Milano, si adatta in uno spazio predefinito, ma nello stesso tempo lo “forza”, rompendo la regolarità del tessuto urbano preesistente. La viabilità cittadina viene profondamente modificata in funzione del collegamento fra il Palazzo e il gruppo episcopale in piazza Duomo, facendo prevalere sul cardo massimo (via Nerino, via Cantù, via Santa Margherita) un cardo minore, corrispondente all’attuale via Torino, che collegava la sede del potere imperiale con quella del potere religioso dell’Episcopio. L’insieme articolato degli edifici, che subirono numerosi interventi, sopravvisse almeno in parte fino al X sec. Tra i resti individuati vi è un settore di rappresentanza con ambienti absidati in via Brisa, le imponenti murature di piazza Mentana, il grande edificio di via Borromei e le strutture di via Gorani 7 e il lacerto di muro in via San Sisto 6

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