complesso archeologico

Milano,

In una diramazione di via Olmetto, in vicolo S. Fermo, durante gli scavi per la costruzione di un garage sotterraneo venne alla luce, a circa -2 m dal piano cortile, un tratto di un pavimento musivo policromo con rappresentazione geometrica e figurata. In seguito a tale rinvenimento diversi interventi di scavo e saggi interessarono l’area dei lavori e permisero l’individuazione di diversi pavimenti a mosaico, relativi ad epoche differenti. Dopo il rinvenimento fortuito del primo mosaico figurato, che fu in parte asportato dall’escavatore durante i lavori edili, il primo scavo eseguito portò all’individuazione di un altro piano pavimentale con impronte di piastrelle (opus sectile). Il sottofondo del pavimento in opus sectile è composto da uno strato di malta in cocciopesto spesso 5 cm, poggiante su uno strato di 6-7 cm di mattone trito, a sua volta poggiante su un altro strato di malta bianca in cocciopesto grossolano spesso 6 cm, dove aderisce ad un vespaio composto di frammenti di mattoni e embrici spesso 7 cm. Al di sotto del pavimento in opus sectile vennero raccolti numerosi frammenti di intonaci dipinti all’interno di uno strato macerioso e sconvolto. A -2 m comparve un muretto in conglomerato di ciottoli seguito da un tratto di pavimento in cocciopesto. La preparazione del mosaico policromo figurato era costituita da due diversi strati di sottofondo: il primo, dello spessore di 5,6 cm, si compone di uno strato a grana fine di mattone triturato, il secondo, spesso 7 cm, era costituito da scaglie di mattone, sassolini e grumi di calce; quest’ultimo appoggiava su un vespaio (costituito da un solo filare) in ciottoli. Durante i lavori per la costruzione del vano sotterraneo a -1,85 m dal piano cortile venne individuato un piccolo tratto di pavimento musivo (circa 1 mq) a motivi geometrici e tessere bianche e nere. Furono anche individuati due lacerti murari in conglomerato di ciottoli, di cui uno reca sulla superficie le impronte di mattoni. I muri, rinvenuti in situ, sono conservati sebbene solo uno nella posizione originaria, nel vano sotterraneo. Infine, in occasione di lavori stradali, è stato effettuato un altro saggio di scavo ed è stato individuato il settore occidentale del mosaico policromo figurato. Durante lo scavo, a nord del pavimento figurato è stato individuato un lacerto di mosaico con grandi cerchi intrecciati. Al di sotto di quest’ultimo mosaico, vi erano due frammenti di pavimento a mosaico bianco e nero con orlatura a mura di città

  • OGGETTO complesso archeologico
  • CLASSIFICAZIONE struttura abitativa
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI) - Lombardia , ITALIA
  • TIPOLOGIA SCHEDA Complessi archeologici
  • INTERPRETAZIONE Il pavimento rinvenuto nel 1970 venne interpretato, sulla base dei caratteri iconografici, da Mario Mirabella Roberti come aula di culto cristiana, ipotesi che nel corso degli studi si è rivelata infondata. Certamente nel I sec. d.C. nell’area sorgeva una domus di una certa importanza, articolata in diversi ambienti con cortile centrale. Successivamente, nel corso del IV sec. d.C., quando tutta la città è soggetta ad un importante rinnovamento edilizio, l’edificio viene notevolmente ampliato e i mosaici rinvenuti nelle diverse occasioni confermano l’interpretazione dei resti come appartenenti ad una ricca domus, di proprietà di un importante personaggio cittadino, forse legato alla corte dell’imperatore e la cui residenza si trovava non lontana dall’area del Palazzo Imperiale. Il mosaico a motivi geometrici e figurati si data infatti al IV-V sec. d.C., mentre è possibile che il pavimento a piastrelle, rinvenuto a quota più alta, sia una ristrutturazione successiva dello stesso complesso edilizio o, forse più semplicemente, un ambiente a quota diversa. Rimane la difficoltà di datare i pavimenti a piastrelle in assenza di dati stratigrafici certi; lo schema a moduli esagonali e triangolari, nota già in epoca augustea nel Lazio e a Pompei non risulta testimoniato a Milano prima dell’epoca tardoantica, quando, a partire dal IV sec. d.C., inizia ad essere largamente utilizzato. Poiché l’abbandono del complesso residenziale si data, sulla base dei reperti più recenti rinvenuti nell’adiacente scavo di via Amedei 2 effettuato nel 2001, tra il V e il VI sec. d.C., anche i mosaici di Via Olmetto-vicolo S. Fermo, benché certamente relativi a momenti differenti e successivi fra loro, possono essere dunque datati entro il VI sec. d.C. Non è possibile possibile ricostruire la planimetria ddella domus, che doveva essere estremamente articolata, con spazi aperti porticati e ambienti di servizio
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303253835
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia della Lombardia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia della Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'