proiettore cinematografico elettrico, per pellicole 35mm

ca 1929 - ca 1929

Questo apparecchio cinematografico è costituito da un apparato di proiezione e un piccolo apparato illuminante. Questi dispositivi sono collocati su un cavalletto in legno a tre gambe con due ripiani orizzontali.||La lampada di illuminazione è costituita da una piccola lanterna in lamiera con coperchio apribile. All'interno sono inseriti, nell'ordine, uno specchio parabolico, una lampada ad incandescenza da 300W (900 candele) ed una lente condensatrice. Il porta lampada della lampadina è collegata ad uno dei due reostati di regolazione a manovella, posti sotto al piano in legno sul quale è montato il proiettore. L'altro reostato è collegato al primo e ad un motore elettrico posto al centro. Il motore è collegato anche ad un trasformatore collocato sotto al ripiano basso del cavalletto. Tra reostato e motore è inserito un voltmetro di controllo che permette letture da 0 a 35V. Su questo ripiano del cavalletto si trova anche l'interruttore di accensione.||Sul ripiano inferiore del cavalletto sono inserite le boccole per il collegamento alla rete elettrica di alimentazione.||Davanti alla lente condensatrice è collocato il dispositivo meccanico di proiezione. Questo è costituito da una parte ottica e una parte elettrica.||La parte ottica è rappresentata da un telaio in metallo che contiene la guida in cui scorre la pellicola da 35mm, collocata davanti alla lente condensatrice e protetta da un coperchio apribile, e l'obiettivo con messa a fuoco a cremagliera mediante vite senza fine. Il telaio della maschera è fisso mentre lanterna e obiettivo possono muoversi verticalmente in maniera solidale ruotando un'apposita rotella. Davanti all'obiettivo è presente un otturatore a pale.||Sopra e sotto alla parte ottica sono fissate due bobine porta pellicole da 450m alloggiate in scatole parafuoco, una per la pellicola ancora da proiettare e l'altra per avvolgere quella già proiettata. Il dispositivo di avanzamento alternato della pellicola , l'otturatore e il dispositivo di rotazione della seconda bobina sono collegati con il motore elettrico che ne permette il funzionamento. Anche il dispositivo di avanzamento della pellicola costituito da un cilindro con dentini sporgenti posti sui lati che permettono il trascinamento della pellicola, è collegato al motore elettrico. E' anche disponibile una manovella per il funzionamento manuale della parte di proiezione.||Sulla scatola esterna che racchiude gli ingranaggi di funzionamento sono presenti tre fori chiusi da piccoli sportelli per permettere l'oliatura degli ingranaggi stessi

  • OGGETTO proiettore cinematografico elettrico, per pellicole 35mm
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    VETRO
    FERRO
  • MISURE Altezza: 183 cm
    Lunghezza: 83 cm
    Larghezza: 72 cm
  • CLASSIFICAZIONE 35mm
    cinematografia
    industria, manifattura, artigianato
  • ATTRIBUZIONI Cinemeccanica S.p.a (1920/): progettista/ costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.||Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.||In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale.||I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8. ||La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.||Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili . Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.||Costo di questo proiettore (catalogo 1929): Lire 3240
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301970201
  • NUMERO D'INVENTARIO 6238
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI reostato - LUCE||MAX. MIN - maiuscolo - a incisione e stampa su targhetta in metallo blu -
  • STEMMI motore, voltmetro - commerciale - Marchio - Cinemeccanica - 2 - CINEMECCANICA MILANO
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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