apparecchio fotografico a sviluppo rapido, a soffietto, a controllo manuale

ca 1960 - ca 1963

Apparecchio fotografico pesante, a sviluppo verticale, di forma parallelelepipeda in metallo con bordi arrotondati.||Ad un'estremità è fissata una maniglia in cuoio per il trasporto e l'impugnatura.||Sul lato lungo di destra è fissato un mirino con telemetro. E' inoltre presente un esposimetro costituito da una cellula fotoelettrica che regola automaticamente i tempi di esposizione.||Accanto è inserita una slitta per il posizionamento di un flash esterno.||Aprendo lo sportello anteriore, incernierato nel lato inferiore, è possibile estrarre il soffietto in tessuto e pelle grigia, libero di scorrere su due guide metalliche posizionate nell'interno dello sportello stesso. Per far scorrere il soffietto occorre agire sull'apposita rotella posta sullo sportello. Lo sportello è mantenuto aperto da due tiranti in metallo.||Il soffietto termina con un telaio in metallo sul quale è posizionato il porta obiettivo in metallo.||La lettura della distanza di ripresa può avvenire rispetto ad una scala graduata fissata sull'interno del coperchio che riporta le distanze da 3 1/2 ft a infinito.||Lo sportello aperto poggia su una linguetta in metallo estraibile. Sullo sportello è presente un foro filettato per il posizionamento su un cavalletto.||Sul porta obiettivo sono inseriti quasi tutti i dispositivi d'uso.||Inferiormente si trova un selettore a slitta per la sensibilità della pellicola ( da 50 a 6000 ASA in modalità elettrica, da 10 a 23 EV in modalità manuale).||Mediante un dispositivo a slitta posto superiormente si regolano le condizioni di ripresa secondo posizioni prestabilite (esterno, interno, interno con illuminazione).||Lateralmente, a destra, si trova la leva di carica dell'otturatore.||Sotto al porta obiettivo, sullo sportello sono inseriti due pulsanti per lo scatto dell'otturatore da premere contemporaneamente.||La parete posteriore dell'apparecchio è incernierata sul lato sinistro e apribile.||Sbloccato il fermo metallico posto anteriormente l'apparecchio si apre per il cambio del caricatore contenente le pellicole con l'apposito spargi-reagente.||Sul lato sinistro del dorso è inserita una levetta rossa per il rilascio della pellicola (che permette di tirare la linguetta per lo sviluppo).||Sulla parete posteriore si trova uno sportello apribile per l'estrazione della stampa sviluppata.||Su questo sportello è inserita una tabella con le istruzioni d'uso dell'apparecchio

  • OGGETTO apparecchio fotografico a sviluppo rapido, a soffietto, a controllo manuale
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    METALLO
    tessuto
    PELLE
    materiale plastico
  • MISURE Altezza: 25 cm
    Lunghezza: 22 cm
    Peso: 2,2 kg
    Larghezza: 14,5 cm
  • CLASSIFICAZIONE fotografia
    instant camera
    industria, manifattura, artigianato
    Fotografia
  • ATTRIBUZIONI Polaroid Corporation (1937/): costruttore
    Zeiss Ikon (1926/)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il supporto iniziale delle pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo venne brevettato e registrato nel 1929 (Brevetto 1918848) dalla Polaroid Corporation e sviluppato successivamente nel 1932 da Edwin H. Land.||La prima fotocamera a sviluppo istantaneo risale al 1947, anno in cui Edwin Land presentò la Polaroid Instant Camera all'Optical Society of America.||Fino al 1963 erano possibili solo stampe in b/n, da quella data divennero disponibili anche stampe istantanee (circa 60 secondi) a colori.||Se le prime fotocamere istantanee erano pesanti e ingombranti, solo per immagini in b/n e con problemi di stabilità nel tempo, ben presto divennero più leggere, più semplici da usare e con minori problemi di stabilità e di inquinamento (le prime fotocamere istantanee producevano un negativo da buttare al momento poi si introdusse l'uso di caricatori contenenti più pellicole).||Nel 1972 la Polaroid introdusse sul mercato la prima reflex monoculare a sviluppo rapido con batteria incorporata nel caricatore.||Dal 1985 anche la Kodak cominciò a produrre apparecchi a sviluppo istantaneo e gli affari della Polaroid iniziarono ad andare male. La polaroid fece causa alla Kodak, vincendo. La Kodak dovette ritirare dal mercato i suoi apparecchi a sviluppo rapido.||Dal febbraio 2008 le pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo non vengono più prodotte. Oggi le fotocamere a sviluppo istantaneo Polaroid sono state sotituite dalle nuove Zink che contengono una piccolissima stampante a colori che opera su una carta fotografica particolare, fatta di pigmenti critallini che si colorano grazie a un processo termico.||Questa fotocamera fa parte della serie delle Land Polaroid Camera che utilizzano pellicole in rullo Serie 40.||Questo modello è stato il primo ad avere esposizione automatica con esposimetro a fotocellula ed otturatore controllato elettronicamente (Electric Eye)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301970107
  • NUMERO D'INVENTARIO 9759
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI porta obiettivo - POLAROID ELECTRIC EYE||900 - maiuscolo/ numeri - a stampa su metallo - ENG
  • STEMMI interno sportello pellicola - commerciale - Marchio - Polaroid Corporation - POLAROID CORPORATION||CAMBRIDGE, MASS
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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