lapide, opera isolata - ambito cremonese (sec. XVIII)

lapide,

Lapide con lettere incise e spolverate in bianco con biacca impastata. La lapide è appesa al muro per mezzo di graffe in ferro. La lapide si presenta graffiata, con caratteri non del tutto leggibili, l'angolo inferiore destro è smussato

  • OGGETTO lapide
  • MATERIA E TECNICA ardesia/ pittura
  • LOCALIZZAZIONE Crema (CR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In questa lapide si ricorda il 14 gennaio 1585 in cui il Vescovo veneto Gian Giacomo Diedo (1584-1616) secondo vescovo cremasco, consacrava il duomo, eretto ed ultimato nel 1341. S'aggiunge poi che il Vescovo veronese Marc'Antonio Lombardi (1751-1782) dedicando il tempio a Dio e alla Vergine Assunta, nella sua qualità di presule cremasco e abate di Leno, lo fece restaurare, adornandolo con elementi barocchi, lo consacrò il 21 maggio 1780, in piena denominazione veneziana, come testimonia la citazione del pretore veneto di allora, Gerolamo Pasqualigo, ed il ricordo dei sindaci della città: Matteo Clavelli, Luigi Zurla ed Annibale Vimercati Sanseverino. In questa lapide si ricordano i lavori di ristrutturazione della chiesa, durante i quali vennero ornati gli altari e le navate con stucchi ed altari barocchi, poi smontati e ridotti al primitivo stile romanico-gotico, in occasione dei restauri compiuti nel 1954 e seguenti anni e consacrati nella nuova forma da Mons. Montini, poi eletto al soglio col nome di Paolo VI. I lavori di cui al ricordo della lapide venenro eseguiti dall'architetto cremasco Giacomo Zaninelli, già ideatore del progetto della chiesa di San Marino, edificata nel 1764 in contrada del Ghirlo. Lo Zaninelli nella ristrutturazione della chiesa conservò ed ornò il cornicione interno alla navata, già opera del 1650. In seguito lo Zaninelli provvide ad innalzare il piano del pavimento, inoltre ristrutturò i pilastri antichi (circolari) con pilastri a sezione quadrata con aggiunta di semicolonna e pesante capitello di gusto classicheggiante. Lo Zaninelli, molto criticato agli inizi del nostro secolo, provvederà poi allo sfondamento di porzioni di mura perimetrali (a settentrione) per dar spazio agli altari barocchi monumentali. Cambierà inoltre la volta delle finestre (monofore) ora ricondotte al primitivo stile, dopo la chiusura degli archi settecenteschi. di questa opera, della quale meglio s'accennerà nella scheda realtiva all'altare settecentesco della Madonna, molto s'impegnò la cittadinanza dell'epoca con profusione di denari ed a ciò bastino leofferte personali del Vescovo Lobardi. questi lavori comportarono un impegno di quattro anni dal 12 aprile 1776 al 21 maggio 1780. Fonti archivistiche: Manoscritto conservato nell'Archivio diocesano al Canonico angelo Zavaglio descrittivo della chiesa e di cui al seguente sommario (opera del XX secolo): dati storici e probabili caratteri costruttivi della antica chiesa anteriore al duomo; da chi e come era amministrata - in quale tempo e in mezzo a quali vicende sorse il nostro duomo - storia delle successive modificazioni apportate al duomo dal 1361 al 1747 - gli adattamenti del 1176/1180 i lavori di restauro dell'ultimo sessantennio. (1925)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300080571
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ISCRIZIONI D.O.M. ASSUMTAE MARIAE VIRGINI TEMPLUM EXTRUCTUM MCCCXLI IO IAC. DIEDUS II IUS EPISCOPUS CREMAE CONSECRAVERAT XIX KAL. FEBR. MDLXXXV RESTITUM EXORNATUM MARCUS ANTONIUS LOMBARDUS CREMENS EP. LENONENS. ABBAS DEDICAVIT XII KAL. IUN. MDCCLXXX PRAETORE HIERONIMO PASQUALIGO URBIS PRASIDIBUS MATTHAEO CLAVELLO ALOYSIO ZURLA HANNIBALE VICOMERCATO SANSEVERINO - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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