Leone dormiente

Scultura, post 1792 - ca 1840

Leone su base composta da marmo scuro e marmo giallo, raffigurato dormiente

  • OGGETTO Scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo giallo
    travertino/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Canova Antonio (maniera)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, raffigurante un leone vegliante, è da mettersi in correlazione con l’altro leone, questa volta vegliante, attualmente collocato nello stesso ambiente. Si tratta difatti di copie, in scala ridotta e realizzate per i visitatori che giungevano a Roma a seguito del Grand Tour, dei due leoni facente parte del monumento funebre a Clemente XIII, realizzato negli anni 1783-92 da Antonio Canova, e collocato nella basilica di San Pietro in Vaticano. Il leone dormiente in questo caso è simbolo dell’essere “discreto e sommesso”, umile ma regale ed ovviamente va messo in correlazione al contesto in cui è stato concepito da Canova. L’opera finita ebbe grandissimo successo (si racconta che Canova si travestì da frate per poter ascoltare non visto i commenti, entusiastici, dei partecipanti all’inaugurazione), tale da indurre lo stesso Canova a riutilizzare alcuni elementi per nuove sculture. È il caso proprio del leone dormiente, qui replicato, e inserito dal celebre artista all’interno del monumento funebre a Maria Cristina d'Austria. Dal punto di vista qualitativo l'opera è di notevole fattura; le dimensioni inoltre sono molto simili a quelle del modello in gesso, realizzato dallo stesso Canova, conservato presso il Museo e gipsoteca di Possagno (le dimensioni sono: 19 x 36 x 14 cm). I Grand Tour portavano da oltre un secolo alla scoperta della Bellezza storica e artistica dell’Italia; annessi a questi itinerari, vi era l’esigenza da parte dei sempre più numerosi viaggiatori di riportare in patria i souvenir dei loro viaggi. Nasce così, soprattutto a Roma, un esercito altrettanto formidabile di (ri)produttori: artisti e artigiani di ineguagliabile talento, che replicavano le opere dei “grandi maestri”, creando quella che può essere definita “l’industria del Bello”. Spesso si trattava di artisti stranieri che, giunti in Italia per sviluppare la loro formazione a contatto diretto con la bellezza e la storia, decidevano poi di rimanervi per anni o per tutta la vita, avvinti dalla bellezza dei monumenti e della natura
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405044
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6485
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI sotto - R6485 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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