insediamento d'altura pre e protostorico (castelliere, insediamento)

Gremiasco, ca 4800 a.C - post III sec. a.C

Da un punto di vista archeologico nell’area, posta a controllo delle direttrici fluviali della pianura verso sud fino ai valichi appenninici, è documentata una frequentazione da epoca preistorica ad età romana. I più antichi indizi di frequentazione della sommità del Monte Vallassa risalgono al Neolitico medio, in una fase iniziale della Cultura dei vasi a bocca quadrata: i materiali ceramici rinvenuti sono caratterizzati da una decorazione di stile geometrico lineare incisa o graffita a crudo che si colloca tra il 4800 e il 4500 a.C. Riferibili a questa facies cronologica sono anche strumenti in pietra scheggiata di selce e in pietra verde levigata. Il sito risulta sporadicamente frequentato anche nel Neolitico finale e nell’età del Rame (3400-2200 a.C.), con testimonianze riferibili alla cultura del vaso campaniforme. Le testimonianze più significative sono riferibili all’età del Bronzo, in particolare a un periodo compreso tra l’ avanzato Bronzo medio e una l’inizio del Bronzo recente (XVI-XIII sec. a.C.), quando è attestato un insediamento stabile. In prossimità del centro del pianoro è presente una struttura semicircolare realizzata con pietre, identificabile con una capanna. In un’area ad ovest del pianoro sommitale, ad una quota inferiore, sono presenti in resti di una struttura muraria realizzata con pietre disposte a secco, databile al Bronzo recente, riferibile probabilmente ad un’opera di terrazzamento in una zona in cui è presente un cambio di pendenza. Dopo un periodo di abbandono segue una nuova occupazione, attestata dai materiali, tra cui si segnala un vaso funzionale alla conservazione dei cibi attribuibile al bronzo finale (XII-X sec. a.C.). A questa fase sono attribuibili attività metallurgiche come testimoniato dal rinvenimento si un ugello in terracotta di mantice. In seguito l’area rimane abbandonata per circa trecento anni, dopo i quali il monte viene occupato da un insediamento di popolazioni liguri con interventi di notevole entità. Nel corso del VI sec. a.C. si assiste ad un’occupazione stabile dell’ampio pianoro sulle pendici settentrionali, che vengono adattate con terrazzi mediante la sagomatura della roccia e riporti di terra. Uno dei terrazzi - ancora visibile sul ciglio del pianoro - è rappresentato da un possente muro composto da lastre e grandi pietre non legate, all’interno del quale vi sono le tracce di alcuni muri riferibili ad edifici, databili alla prima metà del V sec. a.C. Tra i materiali riferibili a questo periodo risultano rilevanti alcuni oggetti di importazione (ceramica dall’Etruria settentrionale e padana, un bacino dall’Etruria meridionale, oltre a materiali tipici della cultura di Golasecca). Tra la metà del V e la metà del IV sec. a.C., dopo un breve periodo di abbandono, viene ricostruito il grande muro di terrazzamento in posizione più arretrata. Vengono costruite diverse strutture, tra cui alcuni basamenti di pietra realizzati a secco con lastre e sassi su cui si impostano muri in materiale deperibile. Di questo periodo è una fornace per la cottura della ceramica, di cui si conservano parte della cupola della camera di cottura dei vasi e la base della camera di combustione costituita da un circolo di pietre. Il suo riempimento di cenere restituisce un vaso ad impasto tipico della tradizione ligure della seconda età del Ferro (V-II sec. a.C.). una serie di oggetti segnala la presenza di attività manifatturiere legate all’allevamento (lavorazione del latte e filatura della lana). Tra il III e il II sec. a.C. si assiste ad una contrazione dell’insediamento, benché l’area continui ad essere sporadicamente frequentata, come dimostrano i materiali rinvenuti (vernice nera e ornamenti in pasta vitrea) Durante la prima età romana imperiale (I sec. a.C. – I sec. d.C.) le presenze sembrano circoscritte al pianoro sommitale, dove si rinviene una struttura con buche di palo e tegole, forse una tettoia lignea con tetto in laterizi. Anche durante questo periodo sono testimoniati oggetti di qualità (ceramica a pareti sottili, vetri, metalli)

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