Jovane, Francesco

1930-2002
RDF
  • BIOGRAFIA Francesco Jovane (Nocera Inferiore, 1930 - Nocera Inferiore, 2002), intorno ai vent’anni lasciò la sua terra natale per trasferirsi a Milano. Assunto come fattorino da un settimanale, iniziò per caso a fotografare con una Rolleiflex. Ben presto percepì le potenzialità che l’apparecchio fotografico gli avrebbe consentito e colse l’opportunità di intraprendere un’attività che lo avrebbe portato, nel giro di pochi anni, a viaggiare in tutto il mondo. Nel fotogiornalismo trovò la sua prima dimensione, lavorando per le più importanti agenzie giornalistiche del tempo, quali Enterprise, Zenit Press, Olympia, Publifoto, Agenzia Italia. Le sue immagini conquistarono i direttori di alcuni tra i rotocalchi più noti (Oggi, Gente, La Domenica del Corriere, Epoca, Espresso, L’Europeo, Annabella, Stern) che, in breve tempo, lo incaricarono di fotografare eventi e personaggi in ogni parte del mondo: dall’invasione sovietica in Ungheria alla tragedia delle miniere belghe di Marcinelle, dalla guerra in Indocina al Vietnam, dalla rivolta in Algeria alla Primavera di Praga, la tragedia del Vajont, e poi ancora viaggia e fotografa in Cile, Bolivia, Congo. Preziosi i suoi reportage su Salvador Allende, Pablo Neruda, Francisco Franco, Umberto di Savoia, i Kennedy, Gamal Abd el-Nasser, Nikita Krusciov, l'imperatore d'Etiopia Hailé Selassiè, Henry Kissinger, così come le immagini che immortalavano personaggi dello spettacolo: Totò, Anna Magnani, Richard Burton e Liz Taylor, Eduardo, Aristotele Onassis, Maria Callas, Sophia Loren e così via. In Spagna diventò corrispondente fotogiornalistico accreditato presso la Zarzuela, dimora dell’allora principe Juan Carlos di Borbone, futuro re di Spagna. Intorno agli anni ’70 decise di intraprendere la sua battaglia più impegnativa: ritornare nella sua terra, in Campania, e impiantare quella che poi sarebbe divenuta la prima grande agenzia fotogiornalistica campana: l’Alfa Press Service, fucina di eccellenti fotoreporter. Da Napoli, oltre ad occuparsi ancora di eventi a respiro internazionale, si trovò a documentare i fatti di cronaca più scabrosi del tempo dovuti allo scatenarsi della guerra di camorra. Ed è proprio in questo periodo che all’abilità del fotografo si unì la necessità di denunciare fatti, situazioni e risvolti sociali che non sfuggivano al suo occhio attento, come, ad esempio, le immagini sui manicomi campani e sui malati mentali detenuti negli ospedali psichiatrici a seguito dell’applicazione della legge Basaglia. Negli anni ’80 con i collaboratori dell'Alfa Press documentò il devastante terremoto in Irpinia e poi ancora, negli anni a seguire, Jovane racconta la caduta del muro di Berlino o la guerra del Golfo, con l’evidente necessità di contribuire alla testimonianza e al racconto delle vicende umane. Il fondo fotografico è conservato presso il MuDiF (Museo didattico della fotografia), dove può essere consultato e studiato

dal catalogo

DOVE SI TROVANO LE OPERE