Facciata a due ordini di colonne (nella parte inferiore ioniche e nella parte superiore composite) alterate a specchiature rettangolari. Ordine inferiore: Al centro si apre un grande portale con cornice modanata in marmo bianco su cui e' impostato un frontone triangolare. Sopra il frontone è una lapide. Ai lati del portale sono due colonne per parte poggianti su altri plinti e due ingressi laterali delimitati da due lesene, e sormontati da timpani curvilinei. Alle estremità della facciata, leggermente arretrate, sono altre due colonne. Ordine superiore : Al centro, in corrispondenza della parte centrale, si apre una grande finestra rettangolare con cornice modanata e timpano curvilineo. Ai lati sono coppie di colonne proporzionalmente più piccole di quelle inferiori, con le quali si trovano in perfetta corrispon- denza. In alto è un grande frontone a dentelli, con un aculo al centro del timpano, che comprende tutta la parte centrale della facciata. Le parti laterali terminano con una probeazione a dentelli. La parte supe- riore, leggermente più stretta , é raccordata a quella inferiore con due volute sgusciate. Sopra il frontone e la probeazione sono la statua del Cristo e quattro statue di Santi
- OGGETTO decorazione plastico-architettonica
-
MATERIA E TECNICA
LATERIZIO
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
- LOCALIZZAZIONE Lendinara (RO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa venne edificata nel 1200 dalla famiglia Cattaneo sui resti di un tempio pagano tradizionalmente dedicato a Giunone. Il titolo di S. Sofia fu scelto probabilmente in onore di una zia della contessa Matilde (signora del Ferrarese) che aveva appunto, questo nome. Lo stemma dei Cattaneo scolpito in pietra viva era infisso nell'interno della facciata prima della sua parziale ricostruzione. Dal 1304 al 1667 la chiesa fu sede vescovile e vi si tennero due sinodi nel 1344 e nel 1571 - Trasferita ad Adria la sede vescovile, S. Sofia subi' un progressivo deterioramento e, a causa del tempo e l'incuria, si ridusse in uno stato di abbandono. Giovanni francesco martinelli, nominato arciprete nel 1739 intraprese la radicale ricostruzione del tempio valendosi della collaborazione dell'Arch. V. Scamozzi di Vicenza. I lavori iniziavano nel maggio 1767 con la ricostruzione del tetto del coro. Nel luglio 1768, quando mori' il Martinelli, erano gia' in buona parte rialzate le pareti laterali. Nel 1772 fu completato il tetto della navata e quello della sacrestiai. Nel 1777 fu iniziata la ricostruzione della facciata, che verra' compiuta poi solo nel 1910 su progetto dell'architetto veneziano Domenico Rufolo sotto la direzione dell'ing. Gastone Marchiori di Lendinara. I lavori di ristrutturazione furono ultimati nel 1786 sotto l'arciprete Domenico scipioni che l'adorno' di Statue (1793) e di pitture (1795) e segui' la pavimentazione in marmo della tribuna e del coro (1795) ora del tutto rifatte. Tra gli anni 1939 e il 1941 la chiesa, che era stata danneggiata, subi' ulteriori restauri a cura di Mons. Pietro Mazzocco. Le finestre rotonde delle cappelle laterali furono sostituite con altre semicircolari piu' grandi con vetri dipinti a fuoco, gli af- freschi della cupola, molto logorati dall'umidita', furono restaurati da Tito Pauloni che li fisso ' con iniezioni di caseina e di rame disposti a rete di larghe maglie
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500052856
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0