Il cappello di paglia da gondoliere come simbolo costruito e artificiale - (letteratura orale non formalizzata)

Corredo/equipaggiamento,

Nell’intervista G.L. delinea il senso costruito e artificiale del cappello di paglia estivo del gondoliere. Derivante da similari della marina militare francese, introdotto nell’uso veneziano da un film degli anni Cinquanta, è entrato ormai a tutti gli effetti nell’immaginario internazionale come simbolo dell’Italia per un turismo distratto e superficiale. «Il cappello da gondoliere in paglia è una leggenda metropolitana, non ha nessun fondamento, né culturale, né storico, lo dico sempre. È una cosa nata negli anni Cinquanta e devastata poi dalla simbologia del souvenir più becero che si può trovare qui in città. Mentre le ricerche che ho fatto su altri copricapi e sono riuscita a riproporre il famoso basco da gondoliere d’inverno perché comunque tutta la storia del gondoliere non c’è. I gondolieri erano definiti #servidori da barca# e fino al 1975 erano una categoria poverissima che riusciva a lavorare di questo mestiere due mesi all’anno. Gli altri dieci mesi le famiglie dei gondolieri si inventavano ogni tipo di attività. Ripeto, il cappello da gondoliere è una leggenda metropolitana per cui #ghe ’se poco da recuperar de storico#. La prima immagine di cappello da gondoliere di paglia, ce l’ho ben #fissa#, è nel film con Alberto Sordi “Venezia, la luna e tu”. E, difatti, là vediamo i vecchi gondolieri che hanno ancora in testa il basco. Però anche lì il basco c’era, ma da poco, perché se tu guardi vecchie immagini, soprattutto se vai sul sito di Gilberto Penzo, che è uno storico della marineria lagunare, [si vede come] erano vestiti di stracci. Perché erano #servidori da barca#, non c’era motivo per avere una divisa [e in testa portavano] qualsiasi cosa. Non sono le guardie svizzere i gondolieri. Nessun Michelangelo ha disegnato loro la divisa. Anche perché avevano la livrea del #paron#, avevano l’orecchino del #paron# che era lo #stampo de casada#. Chi aveva l’orecchino #gaveva paron#. I #servidori da barca# erano timbrati con la #s’ciona#. Esiste un regolamento comunale che ti da scarpe, borse, guanti, cappello: di fatto non lo segue nessuno, per cui si vedono gli orribili bermudini, si vede di tutto. [Ma come cappello] usano sempre quello, perché se non ce l’hanno in testa ce l’hanno sulla spalla... Tutto il mondo ha un cappello come riconoscimento: i tedeschi hanno il cappellino col ciuffo, gli inglesi hanno la bombetta, i vietnamiti hanno la pagoda, gli americani hanno il cappello da cowboy; l’unico paese che non ha cappello di riconoscimento è l’Italia, patria di grandi comparti di [produzione di] cappelli. Diciamo che nell’immaginario popolare l’Italia si riconosce dagli spaghetti, Pulcinella e mandolino e cappello da gondoliere. Lo stereotipo. Quello estivo con i nastri rossi. Per cui un gondoliere, per farsi riconoscere, ha sempre un cappello con nastri rossi. Magari con la #bareta de ’ana# sotto e sopra quello di paglia, perché serve da richiamo, specchietto per le allodole. Questo lo si può ritrovare nella marineria: i marinai inglesi e francesi hanno una canotta del genere. In termine tecnico questa è una canotta. [Ciò che contraddistingue una canotta sono] le dimensioni [la forma] ovoidale, non esistono cappelli rotondi, perché la testa non è rotonda. [Poi c’è] l’ala o tesa la, testa, il capo, il marocchino in pelle, che è il salva punti. Se tu fai un cappello di qualsiasi tipo e non c’è il nastro interno non starà mai in testa. Un cappello si basa tecnicamente su questa cosa qui, che può essere di pelle, di nastro, di qualsiasi cosa. La forcola ha lo snodo [per il remo], questo invece (il marocchino) è l’asse portante del cappello. Senza questa cosa non esiste un cappello, si sforma, non sta in testa, #scanpa via#. [Serve per farlo aderire alla testa], per farlo calzare. [Si chiama] marocchino perché una volta le cose in pelle erano marocchinerie. [In pelle è migliore]: uno, funziona meglio; due, essendo una cosa molto rigida ha bisogno di una grande protezione perché se no ti pungi».

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • SOGGETTO Corredo/equipaggiamento
    Lavoro/artigianato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici immateriali
  • ALTRA OCCASIONE modisteria
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA S119
  • ENTE SCHEDATORE Regione Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • DOCUMENTAZIONE SONORA file digitale (1)


  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0