Ravenna - Santa Chiara - Pietro da Rimini - Dettaglio della volta: Vela di San Matteo

negativo, post 1865 - ante 1869
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architettura religiosa - Chiese - Interni
    Dipinti murali - Affreschi - Cicli - Sec. 14
    Iconografia cristiana ;
    Emilia-Romagna - Ravenna - Chiesa di Santa Chiara
    Pittori - Italia - Sec. 14. - Pietro da Rimini
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    collodio
  • MISURE Misura del bene culturale 0800649160: 199x238 mm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Ricci, Luigi (1823-1896): fotografo principale
    Pietro Da Rimini (attivo Prima Metà Sec. Xiv): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Basilica ed ex Monastero benedettino di San Vitale
  • INDIRIZZO via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Luigi Ricci (1823-1896) opera nella seconda metà dell’ottocento, in un contesto storico molto ricco di stimoli, quando in epoca post unitaria comincia a farsi strada l’idea di censimento del patrimonio artistico e della sua tutela. I monumenti ravennati vengono sottoposti a primi interventi manutentivi diretti dal Genio Civile affiancato dall’Accademia di Belle Arti come organo di controllo. La chiesa di Santa Chiara esula dalle emergenze architettoniche di ambito bizantino che focalizzarono l'attenzione nelle prime campagne di documentazione ed entra a far parte dei cataloghi di Luigi Ricci per un periodo brevissimo. Nella prima pubblicazione del 1869 gli affreschi compaiono in due lastre: la 235 descritta come “Volta della cappella di S. Chiara dipinta dal Giotto” e la 236 come “Altro pezzo della stessa cappella”. Nel 1877 resta una sola immagine a documentare le pitture della chiesa: col numero 430, nella generica sezione “Belle arti” viene rubricata la “Volta di S. Chiara, dipinta da Giotto”. Da questo momento in poi la chiesa esce dai cataloghi: il motivo potrebbe ricercarsi nello stato di degrado in cui versavano le pitture, come indica Corrado Ricci nel 1878 nella sua guida a Ravenna e dintorni, in cui sintetizza con poche righe “oggi, che meriti d’esser veduto, non avanza che un piccolo coro, nelle cui volte e pareti veggonsi affreschi di maniera giottesca”. Ricordiamo infatti che con le soppressioni napoleoniche l’annesso convento di Santa Chiara era stato demolito e la chiesa utilizzata come cavallerizza, magazzino e successivamente teatro: fortunatamente la navata era stata separata dal presbiterio grazie alla costruzione di un muro: in questo modo le pitture furono salvate ma al contempo soffrirono moltissimo dell’eccessiva umidità sviluppatasi in un ambiente piccolo e chiuso. La lastra, che raffigura una delle quattro vele della volta (Vela di San Matteo e San Girolamo), ingloba anche parte dell’arco trionfale di accesso con figure di Santi e angeli, Cristo e la Vergine. L’intero apparato decorativo, attribuibile a Pietro da Rimini e databile al 1320 circa, fu sottoposto attorno agli anni ‘50 a distacco e trasporto su tela, proprio in relazione all’avanzato stato di degrado dello strato pittorico. Le superfici affrescate sono attualmente conservate presso il Museo Nazionale di Ravenna (ex refettorio di San Vitale), come mostra permanente. La consueta attribuzione a Giotto porta al confronto con la volta di Santa Maria in Porto Fuori (si veda scheda NCTN 00649157) che presenta lo stesso partito decorativo e iconografico. La lastra in esame appartiene al fondo convenzionalmente denominato "Fondo Santa Teresa" poiché proveniente dall’omonimo Ospizio ravennate. Costituito da una parte di negativi su lastra di vetro provenienti dallo studio fotografico di Luigi Ricci, è stato acquisito nel 1979 dall'allora Soprintendente Gino Pavan su indicazione del cardinale Ersilio Tonini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649160
  • NUMERO D'INVENTARIO 14157
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI supporto primario: lato vetro: su etichetta: in alto a destra - 484 - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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