Casa dell'ex Orfanotrofio di San Leonardo a Bologna

negativo servizio, post 1930 - ca 1944

L'insieme in esame è costituito da 3 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. Sono visibili le impronte portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Emilia Romagna - Bologna - Casa dell'ex Orfanotrofio di San Leonardo
    Architettura - Bologna - Sec. XIV
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Achille Villani (1914-1945): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La casa di via Begatto n. 23 fu sede dell’Orfanotrofio di San Leonardo. Come apprendiamo dal contributo di Elisabetta Bertozzi pubblicato in “Strenna storica bolognese” nel 1999, “La cosiddetta «Casa dell’Orfanotrofio», già di proprietà del Comune di Bologna, ed attualmente occupata dalla Clinica Odontoiatrica dell’Università di Bologna, ha oggi l’accesso al numero 59 di via S. Vitale (135 fino al 1893) e non più al 23 di via Begatto come fino ai primi decenni del XX secolo. […] In questo edificio sono riunite tutte le particolarità dei portici medievali bolognesi. Pur non avendo trovato memorie che ricordino quando detta casa sia stata edificata, si può tuttavia presumere che essa risalga alla metà del 1300. Sita in un’antica struttura residenziale, sorta come borgo esterno alla città medievale murata (1000), è ubicata a ridosso del complesso conventuale di S. Marta, occupato a suo tempo dal Conservatorio maschile e dall’Orfanotrofio dé Mendicanti in Bologna” (BIBH: BAPB1251, p. 65). “L’Opera Pia dei Mendicanti venne istituita a Bologna da papa Pio IV con il breve del 27 novembre 1560 e fu il primo reclusorio per poveri questuanti fondato in Italia. […] Nel 1798 l'Orfanotrofio maschile fu trasferito nel convento soppresso di S. Leonardo, […] [mentre] Le femmine si trasferirono, quindi, nei locali del Conservatorio di S. Marta (in via S. Vitale). Solo nel 1822 gli orfani di entrambi i sessi tornarono nella casa di S. Leonardo, nome con cui l'orfanotrofio cominciò ad essere comunemente conosciuto” (BIBH: BAPB1250). Tale notizia viene confermata anche nella “Guida di Bologna” di Ricci e Zucchini, in cui relativamente alla chiesa di S. Leonardo, leggiamo “rimane ad uso profano sino al 1822, nel qual anno fu restaurata dall’Opera Pia de’ Mendicanti” (BIBH: BAPB1244, p. 92). Guido Zucchini ci descrive il restauro della suddetta casa eseguito nel 1903 dal Comitato per Bologna storica e artistica con la collaborazione dell’ing. Leonida Bertolazzi “fu ridotta alla sua originaria altezza; furono rimesse in luce le finestrelle della fronte e del fianco, completando le terrecotte mancanti nelle ghiere; dei motivi decorativi della porta alcuni furono ritrovati e altri imitati da esempi sincroni; parte delle colonne di legno e delle travi del soffitto fu rinnovata” (BIBH: BAPB1252, p. 64). Questi 3 negativi sono stati realizzati da Villani, come viene riportato sui pergamini, senza però specificare alcuna datazione. Sono stati tutti pubblicati nel contributo di Elisabetta Bertozzi: N_002009, fig. 8, p. 70; N_002010, fig. 9, p. 71; N_002011, fig. 10, p. 71. Soltanto il primo di questi viene datato “dopo i restauri del 1903”. Bertozzi, inoltre, specifica che negli Trenta furono presentate proposte alla Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici dell’Emilia per risolvere il progetto di sistemazione della Clinica Odontoiatrica conservando la casa dell’ex Orfanotrofio (BIBH: BAPB1251, pp. 68-76). Facendo una breve ricerca, apprendiamo che il 12 settembre 1944, un bombardamento aveva colpito proprio quella zona: la chiesa di San Leonardo sita in via San Vitale venne colpita (BIBH: BAPB0109, p. 180). Nella “Guida di Bologna” si riporta che la Chiesa venne danneggiata dai bombardamenti 1943-44 e poi soppressa (BIBH: BAPB1244, p. 93). Com’è noto, lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0361, p. 168, BAPB0109, p. 157). Da queste considerazioni, in mancanza di ulteriore documentazione, si ritiene che si possa datare le suddette fotografie tra il 1930 e il 1944. Per quanto riguarda la descrizione delle inquadrature scelte da Villani e il suo stile, riprendo le parole di Pier Luigi Cervellati “Nel loro insieme queste foto costituiscono un censimento vero e proprio. Drammatico censimento perché sono foto accuratamente senza dramma. Volutamente oggettive. I toni chiari - tipici di Vittorio Villani - nel censire i danni causati dai bombardamenti, conferiscono alle foto il carattere della diagnosi rigorosa: recuperabile o irrecuperabile” (BIBH: BAPB0241, p. 217)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640783
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002009, N_002010, N_002011
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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