Metà sinistra dell’arcata maggiore del ponte di Castelvecchio vista da valle

negativo, post 1944 - ante 1951

La lastra in esame è la riproduzione fotografica di un positivo poiché sono visibili, sugli angoli del lato destro, le puntine metalliche che dovevano reggere la fotografia

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Ponte di Castelvecchio - Ponti
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Soprintendenza Ai Monumenti Prov. Vr Mn Cr (attribuito): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza (SABAP - VR)
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di San Fermo Maggiore (ex)
  • INDIRIZZO Piazza San Fermo 3a, Verona (VR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il negativo in esame fa riferimento ad uno studio effettuato in sede progettuale per la ricostruzione dell’arcata maggiore del ponte di Castelvecchio, che fu distrutto sul finire della Seconda guerra mondiale dai tedeschi in ritirata. Il ponte scaligero rappresenta una delle costruzioni più imponenti dell'architettura gotica trecentesca a Verona: fu costruito tra il 1354 e il 1356 in concomitanza con l’edificazione del Castello di San Martino in Acquaro, noto come Castelvecchio, per volontà di Cangrande II della Scala. L’opera è stata attribuita all'architetto Francesco Bevilacqua e fu realizzata in brevi tempi, considerando le sue dimensioni: il ponte, infatti, è lungo 120 metri e si articola in tre differenti e slanciate arcate dalla luce rispettivamente di 48,69, 29,15 e 24 metri, poggianti su pile semiesagonali a monte e quadrangolari verso la città per fendere meglio la corrente. La diversa ampiezza degli archi e le diverse moli dei piloni furono calcolate in rapporto alla forza del fiume, accortezza che conferì all'opera un carattere di maggiore solidità, per cui fu l'unico ponte veronese a non essere mai travolto dalle piene dell'Adige. Non riuscì a resistere all'esplosione del 24 aprile 1945, ma fu ricostruito per anastilosi tra il 1949 e il 1951, grazie anche al materiale fotografico raccolto dal soprintendente Pietro Gazzola durante una campagna di documentazione effettuata nel 1944
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500693254
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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