Ancona di Sant'Orsola

ancona 1600 - 1605
Pinna Francesco (attribuito)
notizie 1591-1616

ancona

  • OGGETTO ancona
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 194
    Larghezza: 210
  • ATTRIBUZIONI Pinna Francesco (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Nazionale
  • LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Nazionale
  • INDIRIZZO Piazza Arsenale 1, Cagliari (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'identità dell'autore è stata accertata solo di recente (1968) grazie alla segnalazione di un disegno autografo posseduto da un antiquario parigino, il quale ha permesso di ricostruire, sulla base di evidenti affinità stilistiche, il corpus di opere appartenenti al pittore. Per lungo tempo, infatti, l'artefice della pala è rimasto anonimo e per individuarlo la Goddard King coniò la denominazione di Maestro della Sant'Orsola. Benchè non si conoscessero le opere da lui realizzate, l'esistenza di un pittore di nome Francesco Pinna era già nota all'Aru ed al Di Tucci in virtù dell'individuazione di due documenti a lui riferiti. Nel primo caso si tratta di una sentenza civile risalente al 1612, dove veniva stabilito un romborso in favore del Pinna; il secondo è invece del 1596 e ci informa di una spesa sostenuta dallo stesso pittore per l'acquisto di legname da impiegare come supporto per le sue opere pittoriche. Entrambi i documenti furono compilati a Cagliari, dove l'artista evidentemente aveva la redenza. La scoperta del disegno autografo stimolò naturalmente ulteriori ricerche documentarie finalizzate alla ricostruzione storica della fisionomia artistica di un importante esponente della pittura isolana uno dei pochi operanti tra l'ultimo quarto del XVI sec. e la prima metà del XVII. E' ormai appurato, grazie alle fonti documentarie, che F.Pinna nacque ad Alghero intorno al 1549. Nulla di certo si conosce invece in relazione alla sua formazione artistica ed ai suoi esordi come pittore. A riguardo si possono avanzare solo ipotesi suggerite dallo stile pittorico proprio del maestro. Una di queste, proposta da A.Sari, lo vedrebbe allievo del Maestro di Ozieri data la chiara vicinanza stitlistica tra i due artisti. Il Delogu invece faceva risalire lo stile manierista del pittore algherese all'influenza esercitata su di lui e su altri artisti dell'ultimo trentennio del Cinquecento da Michele Cavaro, ipotizzando addirittura un eventuale alunnato dei giovani pittori presso l'anziano maestro stampacino. La Serra nella monografia del 1968 non ritiene che l'influenza del Cavaro, benchè di vasta portata nella cultura figurativa isolana, abbia potuto coincidere concretamente sulla formazione del giovane Pinna, molto più vicino alla maniera espressiva de Maestro di Ozieri. L'arrivo del pittore a Cagliari si colloca alla fine degli anni Ottantadel XVI secolo: il primo documento che lo attesta operante nel capoluogo sardo risale al 1587. Abitante nel quartiere Marina qui aprì una fortunata ed operosa bottega, sono infatti numerosissime le attestazioni documentarie di lavori a lui affidati, alcuni di questi veramente prestigiosi come la Pala di Sant'Alberto per la chiesa del Carmine, che testimoniano la considerazione di cui godeva F.Pinna presso la committenza sia ecclesiastica sia laica. Parallelamente all'attività del pittore le fonti ci svelano che l'artista algherese commerciava anche frumento il che gli fece raggiungere una buona posizione economica. Le committenza pittoriche non si limitarono al territorio di Cagliari ma il maestro dipinse opere destinate a località site in altre parti della Sardegna. La sua morte è documentata nel 1616 quando risulta registrato nel libro dei defunti della parrocchia di S.Eulalia. L'ancona di Sant'Orsola risalente ai primissimi del Seicento viene unanimamente collocata dagli studiosi subito dopo la Pala di Sant'Alberto della Chiesa del Carmine. Ancora una volta dobbiamo allo Spano le informazioni più preziose e puntuali circa l'ubicazione del dipinto prima che fosse acquisito dallo Stato, insieme agli altri beni dell'Ordine dei Mercedari, e destinato alla Pinacoteca Nazionale; il canonico lo vide situato in modo poco consono alla conservazione di un'opera pittorica: l'angusto pianerottolo di una scala buia. Il dipinto recava già all'epoca dello Spano gravi danni provocati probabilmente dal continuo traffico delle persone che transitavano sulle scale e che urtavano la pala. La presenza nel pannello principale di tre santi Michele, Damiano ed Orsola, legati alla difesa delle malattie, fa pensare che l'opera fosse stata commissionata dalla confraternita dei Medici e degli Speziali, titolare di una cappella nella Chiesa di Bonaria, dove sicuramente a pala era destinata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000135154
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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