San Francesco di Paola

statua, 1890-1910

L'iconografia proposta dall'oggetto rispecchia nel complesso il modello canonico del Santo particolareggiato in veste di eremita e taumaturgo, secondo le indicazioni post conciliari (Concilio di Trento). Lascia interdetti la presenza del crocifisso nella mano sinistra: il crocifisso in sé, infatti, è attributo iconografico ricorrente del Santo d'Assisi e non del Santo di Paola, le cui raffigurazioni nella quasi totalità vedono nel bastone la sua prerogativa simbolica . Sarebbe stato più corretto che la mano sinistra, tendente verso l'alto, impugnasse il bastone; quello ora relegato nell'altra mano (ma nel caso troppo corto) o altro esemplare. Il dialogo che sembra esserci fra gli occhi e la croce non convince fino in fondo. La raffigurazione per il resto segue l'effigie più conosciuta che poi ha ispirato numerosi artisti che è quella di Jean Bourdichon. Occorre dire che già prima della canonizzazione (1519), sul sepolcro di Francesco era posto "il retracto del buon homo de naturale, quale tenea una gran barba bianca, scarno e d’una faccia grave et piena di santità", coordinata questa essenziale allo sviluppo della resa figurativa del soggetto

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