Chiesa dei Padri della Missione
Spazio ottenuto dall'aggregazione di tre corpi separati: endonartece, aula, presbiterio. Nel vano centrale il ritmo è scandito da un ordine gigante di paraste che definisce campate di differenti dimensioni, più grande al centro, in cui trova posto un arco a tutto sesto sormontato da una trabeazione curva, più piccole sui laterali con parti sormontate da coretti nettamente tagliati. Sopra corre una trabeazione aggettante che crea una cesura con lo spazio della cupola, realizzata nascondendo il tamburo e dando l'impressione di una calotta unica. In realtà, come mostra l'estradosso, essa è composta da un alto tamburo tagliato da ampie finestre e da una volta ribassata. Le grandi aperture rettangolari e ovali e le paraste, che convergono verso il lanternino contribuiscono a dare l'effetto di una curva continua. Nella sezione i due corpi dell'endonartece e del presbiterio risultano identici, in entrambi è disegnato un arco su cui si innesta la cornice d'imposta della calotta, ribassata con lanternino
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ inchiostro/ penna
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MISURE
Altezza: 380 mm
Larghezza: 500 mm
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ATTRIBUZIONI
Vanvitelli Luigi (1700/ 1773)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Reggia di Caserta
- LOCALIZZAZIONE Reggia di Caserta
- INDIRIZZO Piazza Carlo di Borbone, Caserta (CE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In questo disegno è stata individuata la sezione longitudinale della Chiesa dei Padri della Missione. In essa si leggono riferimenti non solo alle sperimentazioni barocche ma anche a quelle realizzate dallo stesso Vanvitelli in più di un'occasione, dalla Chiesa della Misericordia a Macerata, alla Cappella della Caserma di Cavalleria al Ponte della Maddalena, ad esempi di altro genere, quali le cupole a copertura degli scaloni della Reggia di Caserta e di Villa Campolieto. Da un documento del 1761 che indica la Chiesa di S. Vincenzo dè Paoli già cominciata (Garms,1973), si deduce come già intorno al 1700 il Vanvitelli progettasse per i Padri della Missione questa chiesa di piccole proporzioni. La pianta ellittica coperta da cupola forata da finiestre, è affiancata da due vani quadrati conclusi da lanternino centrale. Palesemente influenzato dalla berniniana chiesa di S.Andrea al Quirinale ( De Seta,1973), l'architetto risolse in modo brillante il problema dello spazio esiguo, dando amplificazione luminosa alle pareti mediante una doppia fonte di luce. L'utilizzo di questo espediente dà modo di riscontrare il pluralismo architettonico del Vanvitelli che, nel mentre si affianca alle recenti interpretazioni di G.B.Contini nel S.Filippo di Macerata, ripercorre le esperienze similari già compiute da Vittone e Juvarra, da Guarini fino a C.Rainaldi (cfr.Del Bufalo,1982). Accanto a questo primo studio, in cui il Vanvitelli segna con scritte in calce i vani e i piani di livello, si affianca l'altro all'inv.1731, in cui sono fissate le forme definitive
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500052497
- NUMERO D'INVENTARIO 1752
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Reggia di Caserta
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0