Madonna con Bambino
dipinto
1600 - 1610
Caroselli Angelo (1585/ 1652)
1585/ 1652
Personaggi: Madonna; Gesù Bambino
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
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MISURE
Diametro: 39.5
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ATTRIBUZIONI
Caroselli Angelo (1585/ 1652)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Corsini
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Corsini
- INDIRIZZO Via della Lungara 10, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dell'opera, attribuita prima a Gherardesca da Siena (Barbier de Montault 1870) e poi al Caroselli dal Longhi (1927), esiste anche una replica molto probabilmente non autografa, conservata nella Pinacoteca di Basilea. La tavola Corsini è un chiaro esempio della conoscenza della tradizione neorinascimentale, soprattutto cinquecentesca veneta, che l'artista possedeva e che utilizzava anche nella sua attività di copista e falsario. Evidenti anche i riferimenti alla cultura nordica in particolare fiamminga e olandese, nell'atmosfera misteriosa e nell'intimità della scena rappresentata all'interno di un ambiente chiuso ma non ben definito, caratterizzato solo dai tendaggi sullo sfondo e da una finestra sulla destra, da cui proviene la luce e di cui si intravede appena un angolo. In primo piano seduto di spalle il bambino si aggrappa alla vesti della madre reclamandone il seno, quest'ultima che ha già il corsetto sbottonato, lo guarda teneramente sorridendogli mentre con una mano lo sorregge. Per l'intensa dolcezza e per la familiarità della scena oltre che per le notevoli affinità stilistiche ed iconografiche, molto vicina alla tavola Corsini è la Madonna col bambino, già a Zurigo, Collezione Meissner, malgrado quest'ultima sia caratterizzata da una maggiore monumentalità. Vi è inoltre una notevole somiglianza tra il viso della nostra Madonna e quello del giovane nella Vanitas della collezione Longhi. Nonostante sia difficile datare le opere del Caroselli e ancor di più nel caso di un'opera come questa che chiaramente rappresenta nella produzione dell'artista un esercizio alla "maniera di", quanto detto finora porterebbe a collocare l'opera tra quelle giovanili. A tal proposito sono sicuramente d'aiuto le parole del Passeri (1772) quando nel descrivere il ductus operandi dell'artista afferma che: "fece uso di una maniera assai tagliente, e duretta, che nel progresso del tempo andò addolcendo, e la rese più pastosa". In effetti è visibile una certa durezza del tratto e una incisività della linea che ci permetterebbero quindi di collocare l'opera tra quelle della prima maniera. Datazione che troverebbe conferma anche nel luminismo nitido che ricorda Orazio Gentileschi, al quale l'artista si rifece in epoca appunto giovanile. Malgrado non sia stato possibile individuare la tavola negli antichi inventari Corsini, Papini (1998) ha rinvenuto un ordine del 10 luglio 1738 relativo alla realizzazione di "una cornice ottangolata con tondo dentro" da identificarsi con quella che ancora oggi incornicia l'opera
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201007595
- NUMERO D'INVENTARIO 521
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0