Sacra Conversazione

pala d'altare, 1729 - 1729

A destra, un giovane Santo, dai lunghi capelli, vestito di verde e con un amnto rosso, siede tenendo in grembo un libro aperto. Nella mano destra ha una penna e leva gli occhi al cielo con fare ispirato: all'estrema destra compare la testa e parte del corpo di un'aquila. A sinistra Giovanni Battista addita verso la mano della prima figura: il Santo, coperto di pelli , ha un mantorosso e reca il bastone crucifero. In secondo piano al centro una Santa ammantata d'azzurro spento medita su un crocifisso che ella stessa sorregge col braccio sinistro; poco più a destra un'altra giovane santa, vista di spelle, si volge con volto verso le figure in primo piano, recando in grembo un agnello. A sinistra, più indietro, compare il profilo di un prelato vestito di rosso, con le mani giunte in preghiera. Lo sfondo è occupato a sinistra da una quinta archietttonica e a destra da alcuni alberi

  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Muratori Domenico Maria (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Orvieto (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esecuzione di queta pala è connessa con gli ammodernamenti, voluti dalla famiglia Gualterio, della Cappellina omonima, ed esguiti tra il 1722 e il 1729. L'atytribuzione al Muratori risale al Perali 81919; p. 257) ed in effetti un esame stilistico dell'opera sembra confermarla, sebbene la pala non sia mai citata esplicitamente dagli studiosi; e di ibfatti la personalità dell'artista non è stata ancora del tutto ricostruita, così come carente appare il catalogo delle opere ascritte alla sua mano. Ricordato come allievo del Pasinelli ed attivo a Roma, come membro delle Accademie dei Virtuosi e di San Luca (Thieme-Becker 1931), il Muratori si pone nella schiera di quei pittori di formazione bolognese che tentavano una reazione al barocco, rifacendosi alle fonti classicistiche dei Carracci e del Domenichino; ad esse l'artista univa un senso del colore più smagliante accostabile a quello di D. Creti, anch'egli allievo del Pasinelli (A.M.Clark, Five roman master of the Settecento, in "Bulletin of Rhode Island School of Design, May 1959, pp. 4-5). Nella pala di Orvieto l'impostazione semplificata su piani scalati e gli scorci in profoindità rammentano le soluzioni della scuola bolognese dei Carracci, anche se, più che sugli effetti dello sfumato, la composizione punta invece sulla vibrazione ed il contrasto dei toni. Anche la tensione e il pathos delle opere di Annibale Carracci sembrano qui bloccati da una più forte esigenza di chiarezza che non può non far pensare al Domenichino. Purtroppo non tutti i personaggi sono inequivocabilmente riconoscubili; fatta eccezione in S. Giovanni Evangelista dal libro e dall'aquila (G. Kaftal, Iconography of the Saints in Central and south italian school of painting, Florenze 1965, p. 6), per la figura in secondo piano con la croce l'indicazione è talmente generaica da rendere inattendibile qualsiasi ipotesi, così come, per la figura di prealto sul fondo, si può supporre un riferimento a qualche personaggio delola famiglia Gualterio, ma senza poter pervenire ad ulteriori, determinanti specificazioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000153963-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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