miniatura, insieme di Strozzi Zanobi di Benedetto, Torelli Filippo (sec. XV)
Il codice è formato da cc. I + 193 + I' (cc. 76, 77, 80-84, 101 mancanti) suddivise in 21 fascicoli con richiami: 19 quinterni, 2 quaterni (XVII, XXI); scrittura Testualis su 1 colonna con 6 tetragrammi rossi e 6 righe di testo. Numerazione originale in cifre romane a penna e in inchiostro rosso al centro del margine esterno, numerazione antica a penna e in inchiostro nero sottostante quella originale: le due numerazioni corrispondono fino a c. 75 poi quella originale rimane indietro delle carte mancanti. Il testo si riferisce al Graduale Santorale con le feste dall'Annunciazione della Vergine alla vigilia di sant'Andrea. Legatura originale restaurata: piatti in legno ricoperti di cuoio bruno con sottili decorazioni ad impressione con linee parallele: in entrambi i piatti, quattro cantonali in ottone alcuni ancora con la borchia centrale, rosone centrale lavorato a traforo, due bindelle, i cantonali e il dorso sono provvisti di chiodi alcuni dei quali mancanti. L'impianto decorativo è costituito da: 4 iniziali filigranate fesse grandi, 510 iniziali filigranate fesse piccole, 15 iniziali fogliate grandi con storie o figure e caudate, 10 iniziali fogliate grandi caudate, 21 iniziali fogliate medie caudate
- OGGETTO miniatura
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MATERIA E TECNICA
gesso/ doratura
pergamena/ inchiostro
pergamena/ miniatura
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MISURE
Altezza: 614 mm
Larghezza: 455 mm
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ATTRIBUZIONI
Strozzi Zanobi Di Benedetto (1412/ 1468)
Torelli Filippo (1409/ 1468)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
- INDIRIZZO P.zza S. Marco 3, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Graduale B è l'ultimo, del ciclo corale, ad essere stato realizzato ed è identificabile con il Graduale contenente i testi dalla festa dell'Annunciazione alla vigilia di sant'Andrea, le cui iniziali sono state affidate a Zanobi Strozzi per le figure e Filippo di Matteo Torelli per la parte ornamentale, come ricordato nel passo della Cronaca del convento che documenta i codici (Firenze, Biblioteca medicea Laurenziana, Libro di Ricordanze, Fondo di San Marco, n. 902, Ricordanze A) pubblicato per la prima volta da Mirella Levi D'Ancona (1962, pp. 265-266). Dallo stesso documento si apprende che il testo è stato scritto da Frate Gianni di Guido Barbiere di Santa Croce nel 1451-1452, con iniziali filigranate realizzate da un calligrafo fiorentino, probabilmente della bottega di Filippo di Matteo Torelli, e rilegato da Vespasiano da Bisticci nel 1454, come testimoniato sia nella Cronaca del convento che nel Libro delle Ricordanze dello stesso Vespasiano. Zanobi Strozzi ricevette la commissione per la realizzazione dell'intero ciclo corale per il convento di San Marco tramite l'Angelico, che ne stimò anche il pagamento. Ciò avvenne a conclusione del generale rinnovamento voluto da Cosimo de' Medici e portato avanti, fin dal 1438, da Michelozzo, per quanto riguarda l'architettura, e dall'Angelico per la parte pittorica: lo stemma mediceo, infatti, oltre ad essere presente in molte parti del convento, campeggia nella maggior parte delle legature e, in questo codice, attraverso diverse iscrizioni presenti intorno ad alcune miniature che celebrano Cosimo come "illustrissimus vir". Questo gruppo di codici si presenta, quindi, particolarmente omogeneo nella scelta delle misure, nelle impostazioni delle decorazioni a piena pagina ornate dai fregi del Torelli, nelle scelte cromatiche e nell'illustrazione delle feste principali, con iniziali istoriate e figurate, tutte riconducibili ai santi legati all'Ordine domenicano. Uno dei primi studiosi che si cimentarono nell'identificazione dei codici fu Paolo D'Ancona (1914, v. I pp. 53-56; v. II pp. 346-356), preceduto soltanto dal Marchese (1869, V. I, pp. 232-252) e dal Rondoni (1876, pp. 34-39) che attribuirono l'intero ciclo a Fra Benedetto dal Mugello, fratello dell'Angelico, fraintendendo, però, i documenti che lo videro coinvolto soltanto come scriba tra il 1445 e il 1448, anno di interruzione a causa della morte per la peste; i testi furono così conclusi nel 1451-1452 da Frate Giovanni da Santa Croce e Frate Gianni di Guido Barbiere, anch'egli di Santa Croce. Attraverso una rilettura dei numerosi documenti (D'Ancona 1908, pp. 94-95; Collobi Ragghianti 1950, pp. 18, 19, 26) e grazie all'opera della Levi D'Ancona (1962, pp. 105-106) è stato possibile datare e attribuire l'intero corpus delle opere realizzate in collaborazione da Zanobi e Filippo. Grazie ai documenti è possibile connotare cronologicamente ciascun codice realizzato tra il 1446 e il 1454, periodo durante il quale sembrerebbe ci sia stato un arresto dei lavori tra il 1448 e il 1450 durante la realizzazione del Graduale 515. I primi codici ad essere stati miniati sono gli Antifonari (Invv. 522, 517, 518, 520, 521), conclusi entro il 1448; i lavori proseguirono con il ciclo dei Graduali (Invv. 515, 524, 528, 526, 527, 516) fino al 1454. Questi sono gli anni in cui si nota un sostanziale miglioramento delle capacità artistiche del miniatore probabilmente perché lavorò molto costantemente anche in pittura, rimanendo sempre in contatto con l'Angelico. Le capacità di Zanobi vanno cercate soprattutto nel sapiente modo di accordare i colori dei paesaggi con quelli delle figure elegantemente vestite, tanto da farne uno dei più delicati miniatori fiorentini della seconda metà del XV secolo. Lo stile del Graduale 516 rimane comunque discontinuo, talvolta incerto in alcune figure eccessivamente esili, probabilmente affidate a qualche collaboratore, o di altissimi livelli in altre. La parte decorativa dei fregi si deve a Filippo di Matteo Torelli, figlio di uno dei miniatori attivi all'interno della Scuola degli Angeli, che, attraverso animali dal piumaggio variopinto, farfalle, fiori e testine caricaturali, regala un aspetto favolistico ai fregi che deriva dalla tradizione dei bestiari medievali del Duecento (Garzelli 1985). Come si evince da alcuni documenti (Fra Giovanni 2007, pp. 143-166), sono probabilmente opera della bottega del Torelli anche le numerose iniziali filigranate
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900646166-0
- NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 516
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di San Marco - Firenze
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- ISCRIZIONI piatto anteriore, verso, cartellino cartaceo - R[egio]. MUSEO DI SAN MARCO/ Inventario 1918/ N. 516 - corsivo - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0