Statua in legno scolpito e parzialmente dipinto, raffigurante un apostolo con barba e baffi, vestito da tunica e con la mano sinistra regge un libro

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura
    legno/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Piero Di Giovanni Tedesco (attribuito): scultore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura raffigura senza dubbio un Apostolo, ma la sua esatta identificazione non è certa per l'assenza dell'attributo specifico, forse un tempo impugnato nella mano destra. Il piccolo vano ovale aperto sul petto della statua indica che in un momento non specificato, l'opera venne impiegata anche come reliquiario. Il volto severo, gli insistiti svolgimenti gotici dei ricci della barba, la posa solennemente frontale, i partiti di pieghe essenziali ma arricchiti dal gioco calligrafico del lembo del mantello che ricade sulla sinistra, rimandano immediatamente al clima della scultura a Firenze nell'ultimo quarto del Trecento. I principali protagonisti di questa stagione, recuperata dagli studi di Gert Kreytenberg, sono Niccolò Lamberti, Piero di Giovanni Tedesco, Giovanni d'Ambrogio e Jacopo Guidi, tutti attivi per il cantiere dell'Opera del Duomo di Firenze, in particolare tutti collaborano alla realizzazione della così detta 'Porta della mandorla', che mostra una serie di busti di angeli e di figure di profeti ben documentati e riferiti a questi artisti. La scultura in esame presenta un volto squadrato, caratterizzato da rughe profonde e ben incise, dagli occhi allungati- che gli conferiscono un'aria vagamente orientale, dalla fioritura decorativa di riccioli simmetrici nei baffi e nella barba, trova perfetti confronti con quelli degli apostoli scolpiti da Piero di Giovanni Tedesco per il portale maggiore del duomo fiorentino dal 1387 al 1390, oggi conservati nel Museo dell'Opera del Duomo. Tutte affinità così puntuali da giustificare appieno l'attribuzione di questo Apostolo alla mano dell'artista Piero Tedesco (formulata da Andrea Franci nella scheda in Casa d'Aste Bruschi, 2004, pp. 8-9). Scultore originario piuttosto della Fiandra che della Germania modernamente intesa, operoso oltre che alla facciata di Santa Maria del Fiore, anche per altri importanti cantieri fiorentini, come la decorazione del palazzo di Orsanmichele e nello specifico la statua della Madonna della rosa del 1399, per la nicchia dell'Arte dei Medici e Speziali. La sua fama si diffuse anche nella città di Roma e di Orvieto, dove, dopo il 1402, si perdono le sue tracce (dalla relazione storico-artistica di A. Acordon, L. Gambaro e A. Cabella, cfr. Decreto allegato)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900624748
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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