nascita di Maria Vergine

dipinto,

In primo piano a sinistra, un'inserviente in ginocchio di profilo con i capelli fermati in una complessa acconciatura, abbigliata con una veste gialla, camicia rosa pallido e sopraveste blu, sta scaldando un panno sopra il braciere. Alla sua destra una donna anziana, con velo giallo, veste rosa e verde sostiene la neonata. Nell'angolo inferiore destro un bambino con veste rosa e gialla sta attizzando la cenere nel braciere. A sinistra in posizione più arretrata di spalle è una donna che apre un baule, in abito giallo e maniche rosso acceso.A destra, di tre quarti, di spalle è una giovane donna che trasporta una bacinella verso il fondo della stanza dove varie figure si affaccendano intorno al letto dove giace Sant'Anna. In alto volano alcuni angeli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Paggi Giovanni Battista (1554/ 1627)
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Natività della Vergine, collocata sul primo altare sinistro della Cattedrale venne fornita da Giovan Battista Paggi nel 1591, durante il suo soggiorno in Toscana, dove si era rifugiato per aver commesso un omicidio a Genova, sua città natale. Stranamente sia il Pesenti (1986, pp. 23 e 31, nota 28) che la Newcome Schleier (1985, scheda 29, pp. 38-39) accolgono per il dipinto l'incongrua datazione al 1577, proposta dal Belloni ( 1969, p. 281), non capacitandosi così il primo della precoce comparsa nel linguaggio del Paggi dell'influsso della scuola pittorica toscana, specialmente senese, mentre la seconda ritiene che la tela sia preziosa per valutare i modi del pittore anteriori alla sua partenza da Genova avvenuta nel 1579. Sulla collocazione cronologica del dipinto, firmato e datato IO BAP.TA PAGGIUS GENVENSIS F. MDXCI, sono state dunque proposte le ipotesi più varie. Infatti alle valutazioni sopra riportate si aggiungono quelle di Clara Baracchini e Antonino Caleca (1973, p. 131), che riferiscono alla Natività della Vergine anziché all'Annunciazione del Paggi, pure esistente in Cattedrale, la presenza della firma e della data IO BAPTA PAGGIUS 1597 e quello della Belli Barsali che considera il dipinto di poco posteriore al 1597. Nella Natività il Paggi si mostra ancora legato alla cultura genovese e in particolare al Cambiasio, già suo maestro, ma anche ormai profondamente toccato dagli stimoli provenienti dall'ambiente artistico fiorentino, che si colgono nella vivacità narrativa, nella pacata resa dello stato emotivo dei personaggi e nella morbidezza quasi correggesca delle fisionomie, filtrata forse attraverso la conoscenza del Cigoli. Si conoscono finora tre disegni preparatori per il dipinto: il n. 930 della Kunsthalle di Brema costituisce una prima traccia sommaria per la versione pittorica, dove il Paggi ha fornito le linee essenziali all'organizzazione spaziale degli elementi compositivi; il n. 9206 del Louvre mostra diverse differenze rispetto alla redazione definitiva del soggetto soprattutto nella figura che apre il baule, in quella sulle scale e nell'inserviente in piedi sulla destra che nel disegno si piega con emozione verso la neonata, mentre il n. 2774 dell'Albertina di Vienna è molto fedele alla traduzione su tela, sia nella disposizione dei personaggi che nei loro atteggiamenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525490
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • ISCRIZIONI Sul braciere in basso al centro - IO(hannes) BAP(tis)TA PAGGIUS GENVENSIS F(ecit) MDXCI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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