riposo nella fuga in Egitto

dipinto, 1650 - 1699

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 34 cm
    Larghezza: 51 cm
  • ATTRIBUZIONI Maratta Carlo (1625/ 1713)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta della riproduzione esatta della parte centrale del "Riposo nella fuga in Egitto" realizzato nel 1661 da Carlo Maratta per la Cappella del Voto del Duomo di Siena. Di quell'opera si conserva oggi soltanto una riproduzione a mosaico della fine del Settecento, ma dalla testimonianza del Bellori si apprende che il committente, Papa Alessandro VII Chigi, ne rimase così soddisfatto da ordinarne subito all'artista una piccola copia in rame destinata alla sua camera. La tela delle Gallerie fiorentine costituisce un'ulteriore testimonianza del successo ottenuto dal dipinto realizzato da Maratta per il Duomo senese e, benchè il precario stato di conservazione renda difficile giudicarne la qualità pittorica, non è da escludere che la si possa attribuire all'artista stesso, come affermano gli inventari antichi nei quali è descritta con grande minuzia. La sua presenza nelle collezioni medicee è documentata a partire dal 1698, anno in cui si trovava a Palazzo Pitti nella raccolta del gran Principe Ferdinando. Rimase nel palazzo fino al 12 maggio 1796 quando passò alla Galleria degli Uffizi, ma il 19 novembre dello stesso anno fu restituita alla Guardaroba generale dalla quale il 30 dicembre fu inviata alla villa di Castello. E' presente negli inventari della villa del 1799, 1802, 1812, 1852 e 1860; in seguito passò ai magazzini della Soprintendenza, al Gabinetto restauri nel 1951, al comando dei Vigili Urbani di Firenze, nel 1960, al Magazzino Appartamenti nel 1969 ed infine al Soffittone di Palazzo Pitti, dove si trova attualmente. Mentre negli inventari di Palazzo Pitti (del 1698, 1713, 1723, 1761, 1790, 1793) il dipinto è attribuito con certezza alla mano di Carlo Maratta, nei documenti successivi il nome dell'autore citato. L'analisi stilistca dell'opera, soprattutto nei particolari dei volti della Madonna e del S. Giuseppe, indurrebbe a non dubitare dell'attendibilità dei documenti più antichi. Da questi sembra inoltre di capire che il dipinto venne rimaneggiato in epoca non troppo distante dalla presunta data della sua realizzazione: la descrizione dell'inventario del 1698 differisce infatti da quella degli inventari successivi per la presenza di "alcuni angiolini fra quali due in aria" che attualmente non sono visibili e che non vennero mai più nominati nei documenti. Si può quindi supporre che il dipinto, databile posteriormente alla realizzazione della Fuga in Egitto di Siena, oltre la metà del settimo decennio del sec. XVII, sia stato ritoccato negli anni tra il 1698 e il 1713, data del successivo inventario nel quale è descritto come appare attualmente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227252
  • NUMERO D'INVENTARIO OdA Pitti 501
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI retro cornice - 501 (rosa) - corsivo - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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