Madonna con Bambino

dipinto, 1803 - 1803

la tela è rettangolare ed all'interno di essa è dipinta in un ovale la Madonna, con cuffietta bianca e nastro rosa in un abito rosso e mantello azzurro, che regge su di un cuscino (con filzatura in merletto a fuselli e ornato da corolle, tralci e fiori su fondo a barrette con fodera rossa) Gesù Bambino benedicente

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Amigoli Stefano (notizie Dal 1757/ 1812)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Stefano Amigoli nel 1803 "avendo dipinto un quadro a olio rappresentante una Madonna con Gesù Bambino in collo, e desiderando...di lasciare memoria di sè...alla Venerabil Buca di San Girolamo alla quale professa obbligazioni e venerazione infinita" chiese al Consiglio Segreto della Compagnia di accettare il dono. Contemporaneamente supplicò di ottenere in elemosina i 10 scudi di un legato che il "partito generale del corpo di compagnia" aveva deciso quell'anno di erogare a favore dei poveri della confraternita stessa. La richiesta era motivata dal ritrovarsi il pittore in "qualche indigenza per mancanza di lavori" (Documenti e recapiti, 1803). Il Consiglio Segreto il 7 gennaio 1804 accordò all'artista 4 scudi e quanto al dipinto decise "di riservarsi l'offerta allor quando gli fosse rimasto indisposto il quadro, dopo aver però provveduto ai bisogni di sua famiglia" (Deliberazioni 1797-1814). L'Amigoli tuttavia donò ugualmente la tela poichè, come scriveva lui stesso, "non mi fa disappunto nessuno di darlo a questo santo luogo, restandomi una gran quantità d'altri quadri da me dipinti per provedere alla mia famiglia, quando piaccia al Signore Iddio di farmi esitare i medesimi come appunto bramerei". Seguiva, sempre di mano dell'artista, una precisazione sull'opera, che a suo avviso poteva essere fonte di "eccezioni"min quanto la Madonna era dipinta "con vestitura...non del tutto conveniente alla medesima, essendo costume di farla per lo più col manto in capo" (Documenti e Recapiti, 1803). Le parole dell'Amigoli, oltre a spiegare l'inconsueta iconografia indicano il momento difficile dell'artista che rea lla fine di una carriera non priva di notorietà ma ormai non più artista "di grido". Nel 1779 era entrato nella cosidetta "buca di San Girolamo" ed i rapporti con questa furono molto stretti, e dimostrati sia dalle numerose cariche dell'Amigoli che dalla proposta da lui stesso avanzata nel 1796 di "far gratis uno sfondo nella volta della stanza del guardaroba", poi nel 1804 il dopo dell'ovale. In questo dipinto si possono ravvisare le componenti dell'arte dell'Amigoli, allievo in patria di Francesco Conti e "oscillante fra eleganze francesizzanti e compostezze neoclassiche" (Borroni Salvadori). La peculiarità e grazia del quadro si ravvisa soprattutto nell'attualizzazione dell'immagine della Madonna raffigurata con una vezzosa cuffietta contornata di ruches, di gran moda nell'abbigliamento casalingo dell'epoca ( Abbigliamento e costume nella pittura italiana, 1964)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194978
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • ISCRIZIONI cartellino sul retro - DONO' IL FRATELLO STEFANO AMIGOLI AL S. LUOGO L'ANNO 1804 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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