adorazione di Gesù Bambino con Dio Padre, la Madonna, San Giovannino e San Benedetto

dipinto, ca 1460 - ca 1490

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 132 cm
  • ATTRIBUZIONI Pseudo Pier Francesco Fiorentino (notizie 1475-1499)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Pier Francesco Fiorentino
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, tradizionalmente attribuito alla bottega di Neri di Bicci, è ascrivibile allo pseudo Pier Francesco Fiorentino. Si tratta di una copia dalla tavola con l'Adorazione nella foresta eseguita nel 1459 da Filippo Lippi, oggi agli Staatlichen Museen di Berlino. Nell'Inventario 1881 della Galleria degli Uffizi, la tavola era ancora attribuita a Filippo Lippi; era senza la cornice originale e in cattivo stato di conservazione; se ne segnalava la provenienza dal Cenacolo di Sant'Apollonia. L'originale, pervenuto a Berlino attraverso gli acquisti della collezione Solly (informazione di Maria Dietl), era menzionato negli inventari medicei del 1492, ma in seguito alla cacciata dei Medici fu trasferito al Palazzo della Signoria. Tornò alla sua ubicazione originale in epoca vasariana e la traslazione avvenne per il tramite della famiglia Riccardi. La cornice originale è andata perduta. Il motivo della Vergine adorante ha come referente la letteratura mistica del sec. XIV, ed in particolare le "Rivelazioni" di santa Brigida. L'elemento mistico è infatti connesso con l'idea della penitenza cui allude la figura di san Giovanni, mentre i ceppi degli alberi abbattuti nella foresta rimandano ad alcune ammonizioni evangeliche (Luca, 3, 9; Matteo, 3, 10). L'intimità della composizione è tipica della pittura fiamminga coeva. La maggior parte delle opere dello pseudo Pier Francesco Fiorentino appaiono profondamente influenzate da Filippo Lippi, e la tavola di palazzo Medici è l'esempio più probante di questa dipendenza, insieme alla variante con san Giuseppe dipinta dallo stesso maestro, oggi nei depositi degli Uffizi. Nella nostra copia si osservano alcune differenze che rimandano all'indole personale di Pier Francesco: il paesaggio è più convenzionale e rigido, abbreviato quasi schematicamente. Le aureole sono più semplici, con orli dipinti impressi; i fiori, sparsi al suolo, sono gli stessi dipinti dal Lippi ma il suo discepolo dà loro maggiore importanza, quasi cercando un senso più vitale della natura. Un gusto più gaio si rivela anche nel colorito chiaro e limpido. Per un confronto v. la Madonna adorante del Museo Horne, Firenze
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194604
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 3587
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1989
    2010
  • ISCRIZIONI sul cartiglio di san Giovannino - ECCE AGNUS DEI ECCE QUI TOLLIT PECCATA MUNDI - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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