Cristo consegna le chiavi a San Pietro alla presenza di San Paolo

disegno, ca 1400 - ca 1400

La grande pergamena a forma cuspidata raffigura Cristo seduto sulle nubi entro una mandorla di cherubini: con la mano destra benedice mentre con la sinistra consegna a Pietro, inginocchiato in primo piano a sinistra, le chiavi. Assiste alla scena San Paolo, a destra con la spada e un libro in mano

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta a mano/ penna, bistro, biacca
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie degli Uffizi - Gabinetto dei disegni e delle stampe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO Piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La forma cuspidata della pergamena, (tinteggiata di verde quasi a rendere la preparazione della tavola) e l’acutezza tecnica con cui è stata condotta la raffigurazione inducono a ritenerla, più che una copia, il disegno preparatorio, se non addirittura il modello da presentare al committente, per una pala d’altare non pervenutaci (o non eseguita). Dalla scritta apposta sul verso si apprende che in antico la pergamena era stata attribuita a Cimabue, mentre l’autore dell’iscrizione (forse il Vasari della cui raccolta quest’opera poteva far parte) la dice eseguita da Lorenzo di Bicci. Attribuzione questa entrata poi nella tradizione e ripetuta, oltre che da tutti gli inventari e cataloghi del Sette e Ottocento, anche dalla maggior parte della critica di questo secolo. Nel 1934 il Salmi ne ribadiva l’appartenenza a Lorenzo di Bicci e notava altresì nel modo di trattare il panneggio derivazioni dell’Orcagna e dal Gerini. Del resto proprio a Niccolò di Pietro Gerini il Sirèn nel 1909 aveva attribuito il disegno e anche l’Offner, in tempi più recenti, lo ha giudicato della cerchia di questo artista. Il Cristo che consegna le chiavi a San Pietro è soggetto assai raro nell’arte fiorentina della seconda metà del Trecento. Il precedente famoso, il polittico Strozzi dell’Orcagna, ha indotto qualcuno a giudicare anche questo disegno “strettamente orcagnesco” (Ragghianti 1940), mentre l’identità del soggetto può fornire soltanto, semmai, l’occasione per riflessioni di carattere iconografico (Degenhart-Schmitt, 1968). Il motivo della Tradito Clavium, nella tradizione figurativa fiorentina che va dal polittico Strozzi in Santa Maria Novella al celebre rilievo di Donatello oggi al Victoria and Albert Museum di Londra, è presente anche in una miniatura della collezione Rosenwald presso la National Gallery di Washington attribuita a Lorenzo Monaco (Rosenthal, 1956). Con il disegno questa miniatura condivide non solo il soggetto, ma anche il modo di panneggiare e di ombreggiare conseguito attraverso brevi tratti chiari sugli incarnati o, come sul manto dell’apostolo, con ampie sbiancature. Quanto al panneggio, un aspetto interessante è il solitario svolazzo del manto di San Pietro che non si può non vedere come una filiazione di quello di San Tommaso nel rilievo del Tabernacolo dell’Orcagna in Orsanmichele e in parallelo con quello della veste di Abramo nella formella del Ghiberti per il concorso del 1401. E’ nota del resto l’influenza che ebbe l’arte del Ghiberti (prima ancora di quella dello Starnina) nell’indicare a Lorenzo Monaco la strada per quella svolta in senso gotico che l’artista attuerà a partire dal 1401
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900133367
  • NUMERO D'INVENTARIO inv Ferri 58 E
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • ISCRIZIONI sul verso - Questo non è di Cimabue assolutamente ma di / Lorenzo di Bicci che è quello che ha dipinto ne la piaza / da S. Croce S. Cristoforo e l'istoria della / Madonna assunta e molti santi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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