ritratto di Giovanni delle Bande Nere de' Medici

dipinto, ca 1545 - ca 1545

Ritratti: Giovanni de' Medici detto delle Bande Nere. Abbigliamento: armatura. Oggetti: drappo frangiato; elmo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 97
    Larghezza: 89
  • ATTRIBUZIONI Pace Giampaolo (notizie 1528-1560)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO Piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ritratto commissionato da Pietro Aretino al pittore Gian Paolo Pace, detto l'Olmo, fu terminato tra l'ottobre ed il novembre del 1545 e donato dall'Aretino al Duca Cosimo. La prima testimonianza della sua presenza a Firenze risale al 1559, quando il Vasari nelle sue "Ricordanze" riferisce riguardo al compimento della decorazione nella sala di Giovanni delle Bande Nere in Palazzo Vecchio, dove è riprodotta una copia di questo dipinto del 1556-1559. Il dipinto compare negli inventari medicei dal 1560 (Guardaroba di Palazzo Vecchio) con l'attribuzione a Tiziano Vecellio, a seguito di una precedente commissione a questo pittore, poi non eseguita. In seguito è citato dal Vasari nel 1568 nella seconda edizione delle Vite (in quella relativa a Tiziano) e inventariato nel 1570, sempre come opere di Tiziano, nella "prima stanza della grande robba" di Palazzo Vecchio; nel 1574 è sempre nella Guardaroba" nella stanza delli Argenti e de' Giochi" "sopra gli Armary". In Guardaroba è inventariato fino al 1624, poi nel 1687 è a Palazzo Pitti, al secondo piano "nel secondo appartamento" a sinistra. In seguito se ne perdono le tracce fino al 1815, anno in cui viene attestato il suo passaggio alla Galleria degli Uffizi (23 gennaio) descritto come "ritratto di Giovanni delle Bande Nere padre di Cosimo I". Per tutto il corso dell'Ottocento rimase esposto agli Uffizi, per poi essere spostato durante il periodo bellico (vd. rifugi bellici). Per quanto riguarda l'attribuzione, nel 1905, per primo il Gronau confutó la tradizionale attribuzione a Tiziano (sino allora accettata da studiosi come il Cavalcaselle e il Crowe) seguito dal Camesasca (che fece un tentativo per la ricostruzione dell'opera del Pace), dal Pallucchini e dal Wethey. Da notare, infine, che il dipinto costituisce (come rileva lo Zecchini) un'importante matrice per l'iconografia di Giovanni dalle Bande Nere, in quanto fu desunto (secondo la testimonianza dell'Aretino) dalla maschera funebre di Giovanni dalle Bande Nere, conservata dallo stesso Aretino. Ciò è confermato dall'impostazione del ritratto, che presenta una espressione statica del volto e lo sguardo fisso rivolto innanzi. Una copia del Vasari del 1556-1591 si trova in Palazzo Vecchio nella sala di Leone X ed una di Giovan Battista Naldini forse del 1580, a Palazzo Pitti, Soffittone, Inv. 1890, n. 6192. Un'altra copia con varianti del sec. XVII, è a Palazzo Pitti, depositi, inv 1890 n. 5360. Agli Uffizi, inv. 1890 n. 5195 si trrova infine una copia di Francesco Salviati
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900129465
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario 1890, n. 934
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • ISCRIZIONI tergo, sul telaio - TIZIANO R. GUARD. A GEN.O 1815 - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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