impresa di Vincenzio Capponi

dipinto post 1626/08/11 - ante 1650

Dipinto in forma di paletta da farina

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Databile entro la prima metà del XVII secolo questa pala, appartenuta a Vincenzio Capponi che fece parte dell’Accademia dall’11 agosto 1626 e che scelse come pseudonimo di chiamarsi “Sollecito”; notizie di questo letterato si trovano nel Negri (Istoria degli scrittori fiorentini, Ferrara 1722, pp.526-27) che afferma: “Degnissimo Figliuolo del suo nobilissimo Sangue, e del Marchese Bernardino, nelle Discipline Umane, e Fisolosofiche, ed orbato delle Geometriche sotto il famoso Gallileo, inviollo a perfezionare il suo capacissimo Ingegno, sul gran Libro d’Europa con un giro per la Francia, Fiandra, Olanda, ed Inghiltrerra per osservarne i Costumi, e le Leggi, apprenderne e Lingue, e Dottrine più sane di quelle Nazioni. Con questo gran capitale di cognizioni portatolo il suo Viaggio nella Metropoli del Mondo, ebbe l’Onore nel baciare i piedi al Santissimo Urbano VIII, allora assunto al supremo Pontificato, d’esservi accolto, e riconosciuto per Figliuolo di Bernardino ancor vivente, ed antico famigliare del Papa, quale per riconoscenza dell’amicizia l’onorò del Carattere di suo Cameriere d’Onore, e facendosi egli ogni giorno più Riputazione distinta in quelle fioritissime Accademie con la sua amenissima Musa provvedutolo di pingui rendite, ed Abbadie, lo destinava a maggior grandezza d’Onori. Ma la nuova del Padre troncò il filo alle speranze, richiamatolo a Firenze, ove assettate le sue dimestiche cure diedesi tutto più seriamente agli Studi delle Lettere Umane, e a di lui Figliuola Signora Marchesa Cassandra Moglie del Sig. Marchese Francesco Riccardi furono collocati da questo Magnanimo Cavaliere in ben’ampia, riguardevole Stanza, arricchita di Stucchi, fregiati d’Oro, e dipinto dal pennello del famoso Luca Giordano, nel suo nobilissimo, e Maestoso Palazzo. Nella facciata di tale Stanza vi è l’Imagine Gio. Battista Foggini Architetto della Città […]. Morì nell’Anno del 1688, sepolto in Santa Felicita Monistero di Vergini di Firenze tra suoi Maggiori, lasciando a’ posteri Accademici, nelle sue Poesie il bell’esempio di consagrare le Muse”. Compose “Parafrasi Poetiche de’ Salmi di David del Sollecito Accademico della Crusca. In Fiorenza, per Vincenzo Vangelisti 1681 in 8 […]; Trattati Accademici di Dio, dell’Anima, del Mondo e degli spiriti. Firenze, per Vincenzo Vangelisti 1684 detti nel suo Arciconsolato. Aveva all’ordine, per la Stampa tra le altre sue Fatiche la Parafrasi di Giobbe, ma per la morte non poté perfezionarla. Parafrasi Poetiche de Cantici, della Sagra Scrittura, Firenze, per Vincenzo Vangelisti”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900071949
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI nel cartiglio in alto - SIN CHE RITROVI IL DESIATO CIBO - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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