presentazione di Gesù al tempio

dipinto, ca 1791 - ante 1829

Dipinto olio su tela che raffigura la Presentazione di Gesù al Tempio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Martini Biagio (1761/ 1840): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Langhirano (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel dipinto, oltre al Bambino, i personaggi della scena principale sono il sacerdote del Tempio, con il caratteristico copricapo, che forse in questo caso è identificato con il profeta Simeone (in realtà le due figure sono da distinguere). Egli fu il primo che riconobbe nel Bambino il Salvatore, e nel dipinto di Martini ciò si traduce nel gesto che indica il cielo con la mano sinistra, e con quello che indica la Bibbia con la destra, probabilmente aperta su uno dei passo che profetizzano l’avvento del Signore. Dal punto di vista iconografico è da notare la rara soluzione di far presentare il Bambino non dalla Madonna, ma da Anna. La Vergine Maria è da identificare con la giovane dal manto azzurro, in secondo piano sulla destra. Il personaggio anziano, con la lunga barba bianca raffigurato di profilo accanto a lei dovrebbe essere San Giuseppe. Fu eseguito per l’altare maggiore dell’Oratorio dell’Assunta di Langhirano, dove è menzionato in vari documenti ottocenteschi custoditi nell’Archivio Diocesano di Parma: due “Inventari delle suppellettili e arredi sacri” relativi all’Oratorio del 12 luglio 1829 e del 17 agosto 1843 e quindi nell’”Inventario dell’Oratorio” compilato nel 1857: «Quadro rappresentante l’immagine di Gesù Bambino presentato al Tempio, con cornice di legno e velatura d’oro, dipinto in tela dal Prof.e Biagio Martino». E’ poi registrato in buono stato di conservazione nella “Visita Pastorale” dell’arcivescovo di Parma, Guido Maria Conforti, del 1929. Fu restaurato e rifoderato in seguito ai danni subiti durante i bombardamenti nel 1945, come segnalato nella scheda sull’opera redatta da Augusta Ghidiglia Quintavalle il 20 dicembre 1946 (Parma, Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza, Archivio storico dell’Ufficio Catalogo). L’opera è ricordata nella guida di Cirillo e Godi (Cirillo G. – Godi G., 1986, p. 257) come una delle “pale migliori di Biagio Martini”. L’attuale stato di abbandono dell’Oratorio dell’Assunta ha spinto il proprietario dell’opera, entratone in possesso insieme all’Oratorio di recente, a far eseguire tra aprile e maggio 2014 un intervento di restauro ad opera di Carlo Barbieri. L’opera fu commissionata dal Conte Righelli, molto probabilmente da identificare in Antonio Righelli (notizie 1776-1838), figlio di Giuseppe, notaio a Langhirano fino al 1827. La famiglia era la proprietaria e patrona dell’Oratorio fin dalla sua fondazione, il 9 novembre 1689 ad opera di Luca Righelli. Si tratta di una delle opere migliori di Biagio Martini, tra i più notevoli artisti parmigiani tra Sette e Ottocento: la rarità del dipinto è dovuta alla sua particolarità iconografica che all’alta qualità pittorica. Di particolare importanza per il territorio è poi la provenienza originaria della’Oratorio dell’Assunta, una delle opere architettoniche di maggior rilievo di Langhirano, nel quale si conservano dei pregevoli affreschi inediti per cui si può ipotizzare un’attribuzione allo stesso Biagio Martini e un’esecuzione in concomitanza con la Presentazione al Tempio, probabilmente nei primissimi anni dell’Ottocento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800682352
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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