piatto, opera isolata - produzione valenciana (seconda metà sec. XV)

piatto, post 1450 - ante 1499

Grande piatto a iridescenza dorata

  • OGGETTO piatto
  • MATERIA E TECNICA maiolica/ lustro
  • MISURE Diametro: 45 cm
    Altezza: 8 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Valenciana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Ravenna
  • LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
  • INDIRIZZO via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il piatto presenta una particolare decorazione a lustro metallico, tipica della Spagna moresca. Sul recto troviamo uno scudo araldico centrale con un caprone e una stella stilizzati, intorno al quale si sviluppano quattro fasce concentriche con ornato a “foglia di vite” (anche detta “foglia di edera” o “foglia di quercia”). Le foglie coprono, in un gioco di centri concentrici, tutta la superficie del piatto. Sul rovescio appare una grande aquila araldica ad ali spiegate, in mezzo a foglie stilizzate di felce. La decorazione a “foglia di vite”, che caratterizza anche l’unico altro piatto della collezione del Museo Nazionale di Ravenna di provenienza spagnola (0800319396), è formata dal ripetersi del motivo “a foglia” con nervature realizzate per incisione, legate fra loro con viticci e grafismi, fra i quali appare anche il fiore di brionia a cinque petali. In mancanza di sigle e di scoperte archeologiche determinanti, non è possibile stabilire la provenienza esatta di questo tipo di ceramica. Simili tipi vengono attribuiti a Manises o a Paterna (R. Montagut, El reflejo de Manises: Cerámica hispano-morisca del Museo de Cluny de Paris, 1996, Museo de Bellas Artes de Valencia, Madrid, numero 17). Le misure del piatto sono coerenti con il sistema di unità metrica valenzana: il diametro, infatti, corrisponde alle misure di due antichi palmi in uso in questa città. La stessa tipologia decorativa viene ritrovata anche in altri piatti (T. Hausmann, Majolika, Berlino, 1972, numero 4 / A. W. Frothingham, Catalogue of hispano-moresque pottery, New York, 1936, E 551). Il lustro metallico è una tecnica complessa che richiede grande abilità di applicazione. Venne adottata per la prima volta nell’Oriente musulmano e si ottiene mediante l’uso di ossidi metallici (di rame o di argento), sottoposti durante la cottura ad un procedimento di riduzione. Fu probabilmente il trasferimento di ceramisti musulmani o di tradizione musulmana nei regni moreschi della Spagna meridionale a dare l’avvio nel XIII secolo alla produzione lustrata spagnola, che trova inizialmente nella regione di Malaga un felice punto d’incontro tra gli stili tradizionali andalusi e il repertorio tipicamente orientale. A partire dalla fine del Trecento, per effetto della riconquista cristiana, giungono nel valenzano alcuni vasai provenienti dall’Andalusia, che iniziano un’attività richiamante quella di Malaga, e la produzione si sposta così più a nord. Manises, presso Valencia, diventa uno dei centri principali. Nella ceramica valenzana le stilizzate decorazioni vegetali provenienti dal mondo orientale si incontrano con i motivi goticheggianti della tradizione occidentale. Nella seconda metà del Quattrocento si assiste al grande successo commerciale che porta i lustri valenzani nel resto dell’Europa, incontrando grandissima fortuna in paesi come la Francia, la Fiandra, l’Inghilterra e anche l’Italia, dove affluisce per via marittima a Pisa, Genova, Venezia e Napoli. La diffusione in Italia di questa ceramica è un incentivo determinante per l’evolversi della maiolica italiana, che si appropria non solo di temi decorativi e di forme, ma anche della stessa tecnica del lustro. (Riferimenti BIB: 00000152, 00000134)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800319397
  • NUMERO D'INVENTARIO Museo Nazionale di Ravenna RCE 1901
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di Ravenna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna Ferrara Forli'-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • STEMMI nel recto, al centro - Gentilizio - Stemma - Scudo araldico centrale con la figura di un caprone e una stella
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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