organo di Serassi Carlo (sec. XIX)

organo,

"La consolle...collocata sul lato sinistro sotto l'organo espressivo...è dotata di due tastiere da 61 tasti ricoperti di finto avorio (già ingiallite) con diesis in ebano. A queste sono applicati otto pedaletti funzionali a semplice tocco con segnalazioni luminose e cioè: due per l'unione delle tastiere al pedale di cui uno per la prima e uno per la seconda, uno per l'unione di ambedue le tastiere; uno per la combinazione libera generale; uno per il ripieno e altri due per combinazioni fisse e infine per il forte generale (ripieno). I registri applicati alla prima tastiera (grand'organo) che si vede a destra dell'altare maggiore...sono: tre principali, un'ottava, una decimaseconda, una voce umana. Completano il ripieno due registri rispettivamente di due e tre file. Infine fanno parte dell'organo una tromba 8', un flauto 8', una dulcina 8' -sono da aggiungere poi due registri al pedale: contrabbasso 16' e basso 8'. Per quelli della seconda tastiera (espressivo)...figurano i seguenti registri: bordone 8', fluato 4', flauto 12', eufonia 8', fugara 4' e infine un ripienino di cinque file. Inoltre un concerto, viole 4 file, una viola 8', un salicionale 8', una vove celeste 8' e un oboe 8'. Anche qui è stato inserito un registro cosiddetto "tremolo". (segue in annotazioni)

  • OGGETTO organo
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    METALLO
    legno di ebano
  • ATTRIBUZIONI Serassi Carlo (1777/ 1849)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'organo, proveniente dalla soppressa Chiesa di S. Protaso, era stato commisssionato dalla fabbriceria di quella chiesa a Carlo Serassi nel 1830, in sostituzione di uno strumento più vecchio. Venne trasferito in S. Francesco nel 1842 all'atto di unione delle due parrocchie. Venne restaurato una prima volta nel 1868, ma più drastico intervento si ebbe circa un secolo dopo nel 1941-42, allorché il parroco Mons. Caccialanza affidò il compito di una risstemazione e (purtroppo) di un'integrazione del prezioso strumento alla Ditta Tamburini di Crema. Scrive il Filippazzi che "La ditta cremasca tenne valido il vecchio somiere del Serassi, applicando ad esso le due leve Barcher: una per il funzionamento del pedale, l'altra per i registri". Al primo e unico gruppo di canne se ne aggiunse un secondo; lo spostamento implicò pure la perdita della pregevole incorniciatura lignea ottocentesca che racchiudeva lo strumento prima del restauro. Pochi anni dopo (1949) fu la volta del terzo organo, che venne collocato in un vano superiore all'abside affacciato sul presbiterio tramite una finestrella. La fusione del vecchio Serassi e del nuovo Tamburini, unitamente alla collocazione dei tre corpi d'organo, dette risultati soddisfacenti. ma la trasformazione di un organo meccanico in uno strumento a trasmissione elettrica, oltre che controindicata sul piano storico, critico ed artistico, non può essere priva di inconvenienti tecnici, tant'è che a tutt'oggi l'organo necessita di un nuovo intervento per il generale assopimento delle qualità foniche ed espressive. L'inventario del 1842, steso al momento dell'unificazione delle due parrocchie di S. Protasio e Francesco, così cita lo strumento: " organo con 27 registri e mantici 5": il numero 27 è corretto in 29 da una mano successiva, che si può dedurre essere quella dell'Emmanueli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800154528
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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