San Cipriano vescovo e Santa Giustina

dipinto, 1844 - 1844

Personaggi: San Cipriano; Santa Giustina d'Antiochia. Architetture

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Riccardi Bernardino (1814/ 1854)
  • LOCALIZZAZIONE Langhirano (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto era stato commissionato nel 1844 al pittore parmigiano Bernardino Riccardi dalla duchessa Maria Luigia con la precisazione che "Il quadro commesso deve avere per soggetto i SS.mi M.i Giustina e Cipriano di cui gli si manda qui acclusa la storia. Il prezzo sarà di lire 600 ma se il lavoro riuscirà diligente e d'effetto non sarà forse difficile ottenere una gratificazione. Le dimensioni del quadro sono notate nella storia anzidetta (...)." (lettera del 9 marzo 1844 ). Prima di essere consegnata alla piccola chiesa di Cattabiano la pala era stata presentata al pubblico nel maggio del 1846 in occasione dell'annuale esposizione d'arte nel Palazzo del Giardino (cfr. Guida critica...1846, p. 78; Mecenatismo...1974, pp. 40, 168). Iscritto all'Accademia di Belle Arti fin dal 1824, allievo dapprima del Callegari e poi del Borghesi, il Riccardi aveva eseguito il dipinto a Roma ove era giunto nel 1842 grazie al pensionato di studi vinto due anni prima con il "Socrate che difende Alcibiade in battaglia", primo premio all'annuale concorso di pittura (Pomelli 2001, p. 114). Una volta terminato il pensionato di perfezionamento, che aveva una durata di diciotto mesi, il pittore non era rientrato a Parma ma aveva proseguito la sua attività a Roma, continuando però a mantenere stretti rapporti con la città e la Corte ducale. La pala di Cattabiano rivela appieno, come le opere parmensi del decennio precedente, l'adesione piena e consapevole ai canoni figurativi puristi, costantemente rimarcata dalla critica fin dal notevole "Autoritratto" del 1838, ora nella Galleria Nazionale di Parma (inv. 616), consolidata poi dalla frequentazione a Roma dei pittori nazareni tedeschi Overbeck e Cornelius (Martinelli Braglia 1991, p. 990 e Sivieri 2001, pp. 113-114). E alle istanze puriste e neorinascimentali rispondono appieno la composizione delle figure e la resa estremamente rigorosa ed essenziale della scena del tutto priva di particolarismi descrittivi, tanto che il Riccardi raffigura i due giovani martiri cristiani, secondo tradizione decapitati insieme, su uno sfondo di monumentali e spoglie architetture senza i consueti attributi iconografici: palma e unicorno per la vergine Giustina e palma, spada e libri di magia per il mago Cipriano convertitosi al cristianesimo. Il volto di Cipriano con folta barba e lunghi capelli neri rivela stringenti somiglianze sia con l' "Adamo meditante" (Parma, Galleria Nazionale, inv. 712), sia con il "Sant'Ilario che calpesta l'eresia" (Parma, Santa Maria del Quartiere) di poco precedenti, mentre la delicata figura di Giustina richiama nel movimento delle mani e nella resa del volto impostato di tre quarti l'immagine della "Vergine Addolorata" dipinta nel 1839 per la chiesa di San Ludovico (Parma, Galleria Nazionale, inv. 86). Come già annotava il Copertini (1954, p. 160), l'ispirazione purista appare tuttavia permeata da un lieve suggestione romantica, ravvisabile nella misurata intonazione pietistica e nella ricerca di una certa naturalezza espressiva e gestuale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800123692
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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